Interviene il dirigente nazionale di Rivoluzione Cristiana, Alfonso Quaranta
“Ancora una tragedia sfiorata. Dopo due anni torna e ritorna il problema della Sp13, un’emergenza sottovalutata da tempo”, lo dice il dirigente nazionale di Rivoluzione Cristiana, Alfonso Quaranta, campano e cilentano di adozione”.
“Percorro quella strada più volte e la pericolosità è stata troppo spesso sottovalutata” aggiunge. Quattro massi di grandi dimensioni si sono staccati da un versante del costone roccioso del monte Calpazio lungo la SP13, la strada collinare che dalla località Pietrale del comune di Capaccio Paestum conduce al Capoluogo. “Solo per un caso fortuito nessuno si è fatto male – dice Quaranta – Per intervenire bisognerà aspettare i morti, si tratta di un’arteria importante, bisogna fare con urgenza delle perizie geologiche e comprendere le cause che hanno scatenato il distacco dei massi. Ma non possiamo aspettare altri due anni”.
Non manca nell’intervento di Quaranta un riferimento al governatore : “De Luca oltre a distribuire incarichi nel Cilento e fare proclami, si impegni anche a strutturare interventi che salvaguardano la sicurezza dei cittadini”. Due anni anni fa ci vollero due mesi per mettere in sicurezza la strada, interventi che evidentemente servirono solo per tamponare l’emergenza “Bisognava programmare il lavoro ed intervenire per mettere in sicurezza tutta la strada, non solo una parte”.