I cani erano microchippati e ricoverati in stallo privato
E’ una triste vicenda quella accaduta a Laureana Cilento.
Due cagnoline, a distanza di un mese, sono state ritrovate uccise dai volontari del luogo. Lulù – il venti luglio – e Ginger – tre settimane dopo – sono state oggetto di una furia violenta e inspiegabile: gli animali, infatti, erano stati vaccinati, sterilizzati e microchippati; vivevano in uno stallo privato e recintato, in aperta campagna, dunque lontano dal centro abitato.
Tutto questo, però, non è bastato a placare l’ira dell’assassino.
L’autopsia effettuata sul corpo di Ginger, ha chiarito perfettamente la causa del decesso: percosse violentissime. I volontari presumono che anche Lulù, purtroppo, abbia subito il medesimo trattamento.
Gli altri randagi, per sicurezza, sono stati trasferiti in un luogo più protetto, ma la vicenda non sarà certamente dimenticata.
La comunità di Laureana è sconvolta per quanto accaduto: sui social è scoppiata la polemica e si cerca a gran voce giustizia.
Questi, purtroppo, sono soltanto gli episodi più recenti della violenza dell’uomo contro gli animali: di qualche mese fa, infatti, la tragica storia di Nero, randagio che stazionava pacifico tra i due bar della località S. Martino, ucciso, anche lui, a bastonate.