Giovedì 13 giugno molte località cilentane festeggeranno Sant’Antonio da Padova. Come ogni anno si ripeteranno rituali, in alcuni casi di antica tradizione, riproposti in occasione del giorno in cui è commemorato il Santo. Tra le località che si preparano alla festa ci sono Moio di Agropoli, Capaccio Capoluogo, Angellara, Ostigliano, Perito e Torchiara. In altri comuni (Casal Velino, Palinuro, Ascea e Omignano), l’evento è posticipato.
Rituale tipico della festività sarà la distribuzione in parrocchia del pane benedetto, tradizione che nasce dal Miracolo di Tommasino, narrato nel Libro dei miracoli di Sant’Antonio di Padova da P. Vergilio Gamboso.
Tommasino era un bimbo di venti mesi che abitava a Padova, nei pressi della chiesa del santo. Un giorno la madre uscì, lasciandolo incautamente vicino ad una tinozza piena d’acqua. Il povero Tommasino vi cadde dentro e morì, quando la madre fece ritorno a casa e trovò il figlioletto morto, le sue urla richiamarono tutto il vicinato e pregò Sant’Antonio di fare il miracolo, in cambio il frate chiese un voto: di donare del pane per i poveri. La richiesta fu esaudita e il pargoletto fu resuscitato. Fu così che nacque il “pondus pueri” (peso del bambino), ossia l’equivalente in pane del peso del proprio figlio, che i genitori dovevano donare per porlo sotto la protezione del Santo. Oggi questa tradizione é diffusa in buona parte del Meridione ed è usanza che tutti i membri della famiglia mangino un pezzettino di pane, in segno di devozione verso Sant’Antonio.