Una 34enne morta a Paestum, un uomo ucciso da un malore a Palinuro
Quanto accaduto ieri sulle spiagge del Cilento ha scosso le comunità locali che ancora una volta si sono trovate a fare i conti con delle tragedie in mare, le ennesime. La notizia che più ha lasciato il segno è quella di Raffaella Esposito Alaia, trentaquattrenne di Sant’Anastasia operatrice sociale deceduta ieri pomeriggio a Torre di Mare: il suo decesso è arrivato nel tentativo di salvare dei ragazzini.
Raffaella era arrivata nella città dei templi ieri mattina assieme alla responsabile e ai ragazzi della casa famiglia Ghebel di Acerra in cui lavorava ormai da diversi anni. C’erano anche altri tre gruppi provenienti da altrettante comunità, per un totale di circa trenta ragazzi. Da anni, d’estate, Raffaella li accompagnava in vacanza. Avrebbero dovuto trascorrere due settimane spensierate, lontani dai problemi che affliggono i ragazzi che vengono affidati alle case famiglia.
Ma la vacanza è finita in tragedia. Poco dopo le 15 Raffaella era sulla spiaggia libera nei pressi del campeggio in cui il gruppo è solito trascorrere questo periodo di ferie. Il mare era mosso, sulle spiagge della costa di Paestum sventolava la bandiera rossa: fare il bagno era pericoloso. Ma il primo giorno la voglia di buttarsi in mare era tanta e così si è tuffata. Con lei c’erano anche due ragazzi della casa famiglia quando si è sentita male. Chi lo conosce sa che il mare di Paestum è insidioso. Il fondale non è regolare. All’improvviso, anche a pochi metri dalla riva, si rischia di non avere più piede. Se poi si finisce in una corrente di risacca è facile essere presi dal panico, perché nonostante si cerchi di nuotare verso la riva, il mare ti tira dalla parte opposta. E secondo quanto riferito da alcune persone che erano in spiaggia, i ragazzi, uno intorno agli 11 anni, l’altro più grande, si sono improvvisamente ritrovati a loro volta lontani dalla riva mentre cercavano di soccorrere Raffaella.
Intanto si sono accorti di ciò che stava accadendo l’addetto al salvataggio e il proprietario del lido vicino, che subito si sono tuffati per aiutarli. Il più giovane dei ragazzi è stato riportato a riva in buone condizioni. Non altrettanto bene apparivano le condizioni della trentaquattrenne e dell’altro ragazzo. Nel frattempo era stata attivata la centrale operativa del 118 che ha inviato sulla spiaggia di Torre di Mare tre ambulanze. Il ragazzo è stato soccorso dal personale dell’ambulanza della Croce Rossa e si è ripreso, ma è stato trasferito comunque in ospedale a Battipaglia per accertamenti.
Nel frattempo l’equipe dell’ambulanza rianimativa della Croce Azzurra ha cercato a lungo di rianimare Raffaella, apparsa subito in condizioni gravissime, mentre intorno decine di persone, pregavano e speravano che si riprendesse. Fino a quando il medico ha dichiarato che non c’era più nulla da fare, il suo cuore aveva cessato di battere. Sulla spiaggia di Torre di Mare, che ieri, essendo sabato, era affollatissima, è calato il silenzio, interrotto soltanto dal pianto straziante dei ragazzi della casa famiglia. La notizia si è subito sparsa lungo la spiaggia e nel campeggio in cui la comitiva alloggiava. Intanto erano stati allertati anche la Capitaneria di Porto di Agropoli e i carabinieri di Capaccio Scalo, arrivati sul posto insieme ai soccorsi. Messo al corrente dell’accaduto, il magistrato di turno ha disposto il solo esame esterno della salma, che nel giro di poche ore è stata liberata. Increduli e sconvolti i ragazzi della casa famiglia, come anche le tante persone che hanno assistito impotenti a quanto stava accadendo, in quello che per loro avrebbe dovuto essere il primo di quindici giorni di vacanza attesi per un anno intero. Assieme a Raffaella che non era soltanto un’assistente, ma soprattutto un’amica, che trascorreva con loro tante ore, ci parlava, li ascoltava e che ieri, per loro, non ha esitato a mettere in pericolo la sua stessa vita, finita a soli trentaquattro anni, a causa di un tragico destino.
La tragedia di Raffaella Esposito Alaia è arrivata qualche ora dopo la notizia di un altro decesso in mare. Questa volta è avvenuta per cause naturali: sabato mattina, spiaggia delle Saline a Palinuro. Un uomo è lì con familiari e amici, decide di andare a fare il bagno, ma mentre è in acqua accusa un malore. Inutile ogni intervento da parte dei presenti: l’uomo è deceduto di lì a poco.
E’ stato un sabato nero per il Cilento: due vittime e diversi salvataggi, da Capaccio Paestum a Camerota. Spesso è l’imprudenza a costare cara; ci si butta in mare nonostante la bandiera rossa, mettendo in pericolo la propria vita e quella degli altri.