Intervista all’allenatore Antonio Santoro
Il Montecorice, società cara al presidente Gianni Funicello, ha vinto il raggruppamento E della terza categoria salernitana. La squadra ha sempre mantenuto le primissime posizioni del suo girone, riuscendo ad evitare le insidie dei play-off di fine stagione. Nel prossimo torneo, dopo diversi anni di militanza in Terza categoria, la compagine cilentana sarà impegnata nel campionato di Seconda. Abbiamo raggiunto Antonio Santoro, tecnico del Montecorice, per una breve intervista.
Avete vinto il vostro raggruppamento, il girone E, era il vostro obiettivo già a inizio stagione? Eravate partiti con l’intenzione di primeggiare?
Eravamo partiti con l’intenzione di fare un campionato che ci vedesse tra le protagoniste, onestamente non eravamo partiti per vincere.
Successivamente ci siamo resi conto, invece, che potevamo farcela.
Ringrazio Giancarlo De Vita, il tecnico inizialmente doveva essere lui.
Per impegni di lavoro, che non gli avrebbero permesso di essere vicino alla squadra, ha lasciato a me l’incarico.
Che modulo ha adottato? Quale è stata la sua impronta sulla squadra?
Ho adottato il 4-4-1-1, con Mileo che svolgeva la punta in fase d’attacco e il trequartista nella fase difensiva.
Il nostro centravanti invece aveva il compito di tenere sempre alta la squadra.
La mia impronta, a mio avviso, si è vista quando ho portato Samuel Funicello al centro della difesa.
Lui è un centrocampista con ottimi piedi, era mia intenzione far partire sempre la squadra da dietro: inoltre con la difesa titolare composta da Santoro, Maffia e Funicello Danilo, abbiamo subito 17 gol in 22 giornate.
Ci parla un po’ del vostro impianto? Il nuovo campo in sintetico, nel provare il salto di categoria, vi ha aiutato?
L’impianto è fondamentale per crescere, è la base solida da cui partire.
Il sintetico ci ha aiutato tanto, visto che siamo una squadra molto tecnica. Voglio ringraziare anche il pubblico di casa, eccezionale!
Sole tre sconfitte in campionato, una avvenuta a promozione già conquistata. Settantatré gol fatti e venti subiti. Come interpreta questi numeri?
L’ultima giornata ha po’ rovinato questi numeri, siamo stati una squadra tosta con la voglia di vincere da subito.
Le vittorie arrivano con i sacrifici di tutti, sia di chi gioca, sia di chi partecipa attivamente con sponsor e collaborazioni.
Quale è stato il momento più bello della stagione? E quello più brutto?
Il momento più bello è stata sicuramente la vittoria 4 a 0 contro Stio.
Il più brutto lo associo con la sconfitta di Lustra: una direzione di gara infelice, a mio avviso, ha condizionato quella gara, danneggiandoci non poco.
Avete avuto mai paura di poter perdere il vertice della classifica? Come ha valutato, durante la stagione, il girone E?
Ho pensato di poter perdere il campionato, soprattutto quando ho visto che Stio faceva risultato al fotofinish: al 93′ con il Pattano, 2 a 2 al 90′ con Lustra…
Poi noi perdemmo a Lustra, in quei giorni pensai che fosse stata la fine, fortunatamente mi sbagliavo.
Il girone E sicuramente non è stato dello stesso livello degli anni scorsi, anche questo ci ha aiutati.
Quali sono le basi per il prossimo torneo che affronterete? La società come si dovrebbe muovere?
Per il futuro abbiamo preso un giocatore per ruolo, speriamo da fare un bel campionato.
Tenteremo di rimanere nella categoria, poi nei prossimi anni proveremo a vincerla.
Ora rimaniamo con i piedi per terra, puntiamo a metà classifica, saremo felici anche se verrà qualcosa di meglio da subito.