La squadra di immigrati africani ha vinto i play off approdando in Seconda Categoria
SICIGNANO DEGLI ALBURNI. Promossi in Seconda Categoria i Black Lions, la squadra, guidata da mister Domenico Rosolia, e formata da giovani africani, migranti del centro di accoglienza di Sicignano degli Alburni, realizza il sogno della stagione.
«Sono dei giocatori eccezionali, tecnicamente perfetti- dichiara il mister Rosolia- hanno un calcio brasiliano, molto fine, e in questo anno hanno avuto il possesso palla del 70%. Abbiamo fallito la promozione diretta dopo aver perso due elementi, per espulsione, di grande spessore ma ci siamo rifatti nei play off. Alcuni di loro possono aspirare ad una categoria superiore. Con questo organico siamo pronti alla Seconda Categoria e, tra l’altro, da una ventina di giorni abbiamo avviato le selezioni per nuovi giocatori».
I Balck Lions hanno avuto la miglior difesa con 27 reti, durante il Campionato hanno vinto 17 partite, pareggiate 2, perse 4. «Un successo che ci gratifica per gli sforzi fatti e che i ragazzi hanno meritato di centrare. Ora pensiamo a goderci questo successo pronti a tuffarci nella nuova categoria» dichiara il presidente Massimiliano Paglino. I leoni di Sicignano sono una vera e propria rappresentativa dell’Africa: in campo immigrati della Nigeria, Costa d’Avorio, Mali, Senegal, Gambia, Guinea e Burkina Faso. Il risultato ha premiato il loro coraggio, la forza, la loro voglia di emergere. Forti e decisi si sono vestiti di verde, come la speranza di un futuro migliore ripartendo da un piccolo paese della provincia a sud di Salerno, e di nero, come il dolore, i lutti, la paura che si sono lasciati alle spalle: verde-nero, con questa divisa sono scesi per la prima volta in campo, nel novembre del 2016, ed hanno a lungo dominato il girone D di Terza Categoria.
Quella dei Black Lions è la storia di tante altre storie di giovani che fuggono da guerre e morte, e attraverso la Chiesa, in prima linea la Caritas, e la Federcalcio che puntano all’integrazione ed al rifiuto del razzismo, e si conclude con la vittoria del bel gioco e la vitalità di giovani talentuosi.