Si chiede di fare il punto sulla situazione del presidio ospedaliero
ROCCADASPIDE. Il Comitato Civico “Salviamo l’Ospedale di Roccadaspide e della Valle del Calore” richiede un incontro urgente al direttore generale ASL Salerno, Antonio Giordano, al fine di fare il punto sullo stato dell’arte relativamente al presidio ospedaliero di Roccadaspide e dell’intero assetto della sanità pubblica nel comprensorio Alburni- Valle del Calore.
«Questa volta l’occasione ci è data dalla recente pubblicazione di ben cinque delibere, immediatamente esecutive, con le quali, la S.V. ha proceduto alla nomina di altrettanti capi Dipartimento. Come ormai sarà ben noto a tutti, con gli atti di cui in parola, di fatto, la Direzione Generale della ASL Salerno dà il via all’attuazione del “core business” del disegno commissariale di riorganizzazione della sanità provinciale e regionale, disegno che, a livello centrale, ha mosso i primi passi con la legge 135 del 2012 e con il Decreto Ministero della Sanità n. 70 del 2015. Orbene, dalla lettura di tali atti ed in particolar modo dalla lettura, con relativo allegato, aventi ad oggetto la nomina del Capo Dipartimento dell’area Emergenza/Urgenza, questo Comitato civico ha dovuto constatare una serie di lacune e di incongruenze a dir poco allarmanti. A tal proposito ci è parso doveroso, proprio in questa sede, ricordare alla S.V. gli esiti dell’incontro tenutosi presso codesta Direzione Generale in data 30 novembre 2016 tra una rappresentanza dello scrivente comitato civico e i vertici della Direzione Generale dell’ASL Salerno. In quell’occasione venne diffuso un comunicato stampa congiunto, a firma ASL- Comitato Civico con il quale vennero resi noti gli impegni che codesta Direzione Generale aveva assunto in relazione all’esecuzione del Decreto Commissariale 33 e aventi ad oggetto il futuro assetto del presidio ospedaliero di Roccadaspide (SA). Orbene, in quella sede, in primis, veniva concordata la costituzione di un tavolo tecnico congiunto ASL- Comuni della Valle del Calore-Comitato Civico al fine di predisporre una proposta condivisa in merito all’assetto futuro del riorganizzando presidio ospedaliero di Roccadaspide. Inoltre, sempre in quella sede, venne assunto l’impegno, da parte della S.V., di dotare il presidio ospedaliero rocchese di una postazione fissa del 118 con ambulanza di tipo A e di tener conto di una serie di servizi e di funzioni essenziali, soprattutto sul versante dell’emergenza/urgenza nella fase di elaborazione della proposta esecutiva relativa al presidio ospedaliero di Roccadaspide. Che ne è di tutto ciò? La domanda sorge spontanea, in questa fase, laddove, ancora una volta, nel deliberato in precedenza menzionato, evidenziato in grassetto, viene rammentato che “nella fase di avvio del processo organizzativo del Dipartimento dell’emergenza/urgenza, vanno considerati anche i presidi ospedalieri di Roccadaspide e di Agropoli dotati di Pronto Soccorso e di 20 posti letto di medicina generale”. A questo comitato civico, pertanto, preme, innanzitutto, sgombrare il campo da ogni sorta di possibile equivoco e chiarire, pubblicamente, cosa si intende quando si parla di presidio dotato di PRONTO SOCCORSO. Non è una banale questione di lana caprina ma la necessità di porre fine al “valzer” delle parolaismo e delle “tre carte”, soprattutto quando si parla di sanità pubblica e di riorganizzazione della rete ospedaliera.
Senza ulteriormente sottrarre altro tempo prezioso all’adempimento dei suoi doveri istituzionali che è chiamata ad assolvere, con la presente lo scrivente Comitato
CHIEDE
Alla S.V. la fissazione di un incontro urgente al fine di fare il punto sullo stato dell’arte relativamente al presidio ospedaliero di Roccadaspide e dell’intero assetto della sanità pubblica nel comprensorio Alburni- Valle del Calore.
Stante l’urgenza delle questioni evidenziate e il diffuso e generale malcontento che, negli ultimi mesi, sta interessando la quasi totalità del comprensorio Alburni-Val Calore , ci corre l’obbligo di ricordare che, in caso di mancato riscontro alla presente richiesta, lo scrivente comitato si vedrà costretto, suo malgrado, a programmare una serie di iniziative di mobilitazione civica su tutto il territorio provinciale, comune capoluogo compreso, naturalmente.»