Miraldi: riconoscimento non trova alcun legame con Vallo e i vallesi
VALLO DELLA LUCANIA. Il prossimo 20 maggio Toni Servillo riceverà la cittadinanza onoraria da parte del comune. La decisione è stata presa nel corso dell’ultimo consiglio comunale, ma non con l’unanimità. Di parere contrario il Movimento 5 Stelle, rappresentato dai consiglieri Pietro Miraldi e Anellina Chirico. Il motivo della contestazione è presto spiegato: “Quella della cittadinanza onoraria – evidenzia Miraldi – è una scelta che andrebbe condivisa, concordata e costruita con l’intero consiglio comunale che rappresenta l’intera cittadinanza. Senza nulla togliere alla personalità individuata, a noi non convince il metodo adottato per tale conferimento e soprattutto non ci appaiono soddisfacenti le motivazioni di conferimento dell’onorificenza contenute nella delibera, letta soltanto dopo la convocazione del Consiglio Comunale. Poteva finalmente essere una buona occasione per convocare la conferenza dei capigruppo e invece ennesima occasione mancata”.
“Nel recente passato della storia di Vallo – ricorda Miraldi – le uniche cittadinanze onorarie sono state conferite ai due vescovi precedenti, persone che hanno vissuto, operato e lasciato un ottimo ricordo all’interno della comunità. Questa di oggi, invece, non trova alcun legame con Vallo e con i vallesi”.
Il consigliere di minoranza, poi, paragona la cittadinanza onoraria concessa a Servillo con la statua di Rabarama, ovvero “sradicata dall’identità territoriale, già traumaticamente in declino”.
“L’agire della maggioranza – conclude Miraldi – somiglia molto a quando l’imperatore romano Caligola nominò Senatore il suo cavallo Incitatus”.