Oggi l’ultimo saluto al giovane
AGROPOLI. Centinaia di persone sono scese ieri sera in strada per ricordare Marco Borrelli, il giovane ucciso per motivi passionali nella notte tra giovedì e venerdì dall’italo-tunisino Mrabet Nezar. La lunga fiaccolata ha preso il via a poche centinaia di metri dalla casa della giovane vittima. In testa c’erano gli amici di Marco con il papà, a seguire i parroci della chiesa di Sant’Antonio, don Carlo Pisani e don Bruno Lancuba, amministratori locali, familiari o anche semplici conoscenti scossi per l’accaduto e intenzionati a dire un secco «no all’odio e alla violenza». Attimi di grande commozione quando il corteo è giunto dinanzi casa del giovane e i presenti hanno osservato un minuto di silenzio. Il corteo si è poi concluso dinanzi la chiesa della frazione Moio: qui è stata recitata una preghiera al termine della quale venti lanterne, come gli anni di Marco, sono state simbolicamente liberate nell’aria. Persino l’avvocato dell’omicida, Antonio Mondelli, ha voluto lanciare un messaggio di solidarietà alla famiglia della vittima e a quanti stanno piangendo per lui. «Sono vicino ai perenti ai quali voglio far sentire la mia vicinanza – ha detto – Eì stata una vicenda brutta, da condannare e non da giustificare, io faccio soltanto il mio mestiere e non nego il fatto storico accaduto».
Intanto ieri, presso l’ospedale «San Luca» di Vallo della Lucania, il medico legale Adamo Maiese ha eseguito l’autopsia sul cadavere della giovane vittima. Marco Borrelli è morto con un unico colpo di coltello alla gola, inferto dal basso verso l’alto, che gli ha reciso la carotide. Ciò confermerebbe quanto affermato dal Mrabet durante l’interrogatorio ed avvalorerebbe l’ipotesi che abbia agito da solo. Il venticinquenne è accusato di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione ed è rinchiuso nel carcere di Vallo della Lucania. Ha agito perché non accettava la separazione dalla sua ex, tantomeno che ora avesse una relazione con Borrelli. La difesa, che aveva chiesto i domiciliari, ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame e sta acquisendo documentazioni a sostegno delle sue tesi. Per il venticinquenne verrà chiesto il rito abbreviato. Intanto le indagini dei carabinieri della compagnia di Agropoli, guidati dal capitano Francesco Manna, proseguono per fare luce sugli aspetti ancora pochi chiari dell’omicidio. «Le responsabilità sono chiare, Mrabet ha confessato, siamo fiduciosi che tutto si concluderà al più presto» afferma l’avvocato della famiglia Borrelli, Franco Cardiello. Oggi presso la Chiesa della Madonna delle Grazie, è previsto il funerale di Marco. Sarà l’occasione per tutta la comunità agropolese per rivolgergli un ultimo saluto. La salma partirà alle 16 dall’ospedale San Luca di Vallo della Lucania, dove è rimasta fino a ieri sotto sequestro. A celebrare la funzione sarà il parroco della diocesi don Bruno Lancuba.