L’esposizione è presso il “Museo Città Creativa”
Luci di scena. L’artista Nera D’Auto, di Roccadaspide, espone ad Ogliara, Salerno, al “Museo Città Creativa” dal 21 gennaio al 26 marzo 2017.
Qual è il messaggio della sua arte?
La vittoria della Natura sulla tecnologia. L’arte rappresenta la via di fuga da un mondo tecnologico. Occorre fare largo all’uomo che attraverso il proprio pensiero comunica la Legge dell’amore. Vestiamo l‘arte, organizziamo il mondo attraverso di essa, in modo che ognuno possa rivolgere all’esterno le potenzialità celate nell’interiorità. L’arte si veste di pensiero, di luce, d’amore, perché sa che la natura vince sulla tecnologia, l’immaginazione sull’elemento finito. L’arte deve coinvolgere con il pensiero sensibile la società, deve dialogare, condividere, vestirsi delle immagini della mente, come forme del suo tempo, della sua storia.
“Vestirsi delle immagini della mente”? Ogni quadro è la luce energetica del pensiero umano. Rappresentano un uomo nuovo fatto di coscienza e responsabilità, illuminato da una luce interiore in continua ricerca della propria essenza, del proprio divenire. Un divenire che meraviglierà ogni uomo, perché il flusso di energia, fatto di quanti, stringhe e materia vagante, rende consapevole l’essere circa l’importanza della luce-pensiero individuale, e quindi della forza di esistere.
Come avviene in lei il divenire dalla materia vagante a energia luminosa? Come materializza la luce- pensiero? Parlare di materia vuol dire vedere con la mente tutti i possibili elementi presenti nell’Universo, le loro combinazioni e gli stimoli che trasmettono ai sensi, comunicando informazioni sulla realtà del divenire. Cerco colori che trovano corrispondenza con la mia essenza, traduco l’odore dell’erba, il calore del sole, il mio essere leggera in un’atmosfera naturale e rilassante, inconsciamente centro la tela secondo un sentire mentale, mi soffermo, dando più corpo ad un colore al posto di un altro. È una sensazione che mi appaga.
Che colori è Nera D’Auto?
Il rosso, con il giallo, è il colore della mia interiorità. Rappresenta l’origine della passione e dell’indeterminatezza. Ma anche l’azzurro degli spazi infiniti e il verde appagante per uno spirito inquieto e d’artista. L’interiorità dell’essere trasmette all’opera un’aureola luminosa capace di formare un involucro che avvolge l’individuo. Forme diverse si accompagnano al colore e danno vita al carattere che compone la materia dell’involucro. Un colore, un carattere, un segno, un vuoto, una musicalità, l’essenza dell’interiorità, l’essenza del Cosmo.
Il percorso artistico di Nera è visibile nelle sue tele, nelle stoffe, negli abiti, lì dove ferma la luce cosmica, esaltando in giusta dimensione le cromie della natura, le luminosità del sentire. In “Luci di scena” è possibile ammirare le opere di un’altra artista, Maria Pellegrino. “La Pellegrino racconta il suo viaggio nelle terrecotte, a corona di un’esigenza intima di dar forma ad emozioni profonde, impalpabili, nascoste e a volte represse per una giusta dimensione del vivere in pace” come scrive Vito Pinto. “Luci di scena” vuol essere anche un omaggio a Luigi Pirandello, nel centocinquantesimo anno dalla nascita. Un tributo delle artiste che hanno omaggiato, ognuna con le proprie peculiarità, la visione della maschera, ricca di significati, interpretazioni, enigmi dell’io e della collettività che rimandano al pensiero dello scrittore siciliano. E se la Pellegrino, con le sue maschere si interroga sull’identità e sulla simulazione- tematica tipicamente pirandelliana, Nera D’Auto con i suoi grandi pepli e mantelli rimanda al teatro greco che ha dato l’avvio alla scena di una qualsiasi rappresentazione postuma e in altre epoche storiche.