“Nostro comune non adatto ad ospitare un ingente numero di immigrati”
VIBONATI. Chiarito che non è stata l’amministrazione comunale a dare il via libera ad ospitare immigrati sul territorio, il gruppo di minoranza “Vivi il tuo paese”, punta il dito contro il singolo imprenditore che ha deciso “di ospitare nella propria struttura persone immigrate, in attesa di identificazione, senza sentire l’esigenza di ascoltare il parere della cittadinanza e degli altri operatori commerciali rappresenta una decisione che certamente comprometterà l’immagine turistica del nostro territorio che già versa in condizioni disastrose per via della crisi economica”. E’ quanto sottolineano i consiglieri comunali Manuel Borrelli, Gaetano Capano e Gerardo Di Giacomo.
Di qui l’invito al privato a rivedere la sua decisione. “Siamo preoccupati perché il nostro Comune non è pronto ad ospitare un ingente numero di immigrati ed il loro arrivo avrà gravi ripercussioni sotto il profilo dell’ordine pubblico e della pace sociale – spiegano i tre esponenti di minoranza – Riteniamo che il Consiglio Comunale avrebbe dovuto essere convocato già durante la scorsa settimana. Diverse sono, infatti, le voci che ritengono che sia stata già stipulata la Convenzione tra il privato e la Prefettura di Salerno”.
Dalla minoranza, però, non mancano stoccate all’amministrazione comunale: “troviamo singolare – spiegano – che il Sindaco e l’amministrazione comunale non siano stati informati ed ascoltati e che siano venuti a conoscenza della problematica a giochi già fatti come dei normali cittadini. In altre circostanze il Prefetto ha sempre informato i Sindaci del possibile arrivo di persone migranti nei loro comuni.”
Infine un appello alla popolazione affinché sia parte attiva nella vicenda: “Cercheremo di scongiurare questo pericolo in tutti i modi e, laddove ciò non sia possibile, chiederemo che vengano, quanto meno, applicate, anche al nostro comune, la quota stabilita da Anci e Ministero dell’interno di 2,5 migranti ogni mille abitanti (7-8 migranti per il Comune di Vibonati ) e la clausola di salvaguardia che rimette la governance in mano al sindaco, che può quindi decidere, insieme alla sua comunità, numeri, modalità e soggetti da coinvolgere per organizzare l’accoglienza sul suo territorio”.