Omaggio al Bardo di Stratford, a 450 anni dalla sua nascita
È stata inaugurata lo scorso sabato, 3 dicembre 2016, presso il Palazzo Civico Delle Arti di Agropoli, la Mostra collettiva di ceramiche artistiche ‘Fragilità il tuo nome e donna’; titolo che se da un lato ironicamente gioca con la delicatezza delle opere e dei loro demiurghi, tutte donne, dall’altro rappresenta un omaggio al Bardo di Stratford, a 450 anni dalla sua nascita, rimandando così ad uno dei suoi più celebri drammi ‘Amleto’.
Nelle tre sale allestite al primo piano dell’antico palazzo nobiliare è possibile ammirare un percorso, tra sculture ed istallazioni, di quasi sessanta opere di altrettante artiste, provenienti non solo da tutt’Italia ma anche da altri paesi europei. Donne, ciascuna con il proprio vissuto, che raccontano la propria storia con parole affidate alla gestualità sensuale del plasmare l’argilla, che suscita emozione nel visitatore e lo proietta all’interno di una dimensione onirica. Una mostra, insomma, che fa bene al cuore.
L’esposizione, che prima di approdare ad Agropoli è stata presentata a Faenza, nel più vasto ambito di ‘Argillà 2016’, la più ricca ed importante rassegna di ceramica artistica europea, è nata dall’iniziativa di Anna Rita Fasano e Elena Agosti rispettivamente Presidenti delle Associazioni Pandora Artiste-Ceramiste, di Cava de’Tirreni, e ViArt Artigianato Artistico, sorta con la finalità di promuovere l’Artigianato Artistico Vicentino.
La serata inaugurale, oltre ad un copioso afflusso di pubblico, ha visto gli interventi dell’assessore alla Cultura, Francesco Crispino, delle stesse Anna Rita Fasano ed Elena Agosti, di Gabriella Taddeo curatrice del Museo ‘Città Creativa’ di Ogliara mentre la presentazione critica è stata condotta dal critico d’arte Antonella Nigro che ha evidenziato: ‘Una delle proposte più studiate è stata quella della madre come potente simbolo arcaico di molte tradizioni, da cui la produzione di meravigliosi manufatti nei quali il concetto di nascita è stato espresso con particolare efficacia. La madre universale è stata assimilata alla Terra/terra – che è anche elemento fondante del lavoro e dell’opera ceramica – nell’accezione più ampia di genitrice e nutrice, infatti la terra è materia primordiale per eccellenza dalla quale, in numerose cosmogonie, l’uomo nasce per poi ritornare. All’idea di nascita sono state legate numerose opere raffiguranti vasi che, naturalmente, sono portatori dell’ancestrale simbolismo del contenitore dell’energia fisica, emotiva, spirituale e dunque, anch’esso, riferito al parto e alla creazione; così come l’uovo associato sempre all’origine del mondo poiché racchiudente il germe e per la sua forma matriciale’.
Ancora un bel colpo per la Città cilentana di Agropoli, che grazie alla lungimiranza dell’Amministrazione Alfieri, e in particolar modo all’impegno dell’assessore Crispino, in pochi anni si è affermata con autorevolezza nel panorama artistico nazionale.
La mostra è visitabile gratuitamente tutti i giorni, eccetto il lunedì, fino all’otto gennaio 2017.