Ruocco accusa: dopo le mie dimissioni ignorate le disposizioni del partito. Replica Bruno: troppo veleno in circolazione
VALLO DELLA LUCANIA. Polemica tra due esponenti del Partito Democratico del centro cilentano. Il locale circolo è sprovvisto di una guida da quattro mesi, ovvero da quando a margine della sconfitta alle elezioni amministrative, il segretario Riccordo Ruocco ha rassegnato le dimissioni. Da allora sono state inviate diverse richieste al segretario provinciale Nicola Landolfi affinché convocasse un congresso. Appelli, questi, rimasti inascoltati tant’è che il 26 settembre fu affidato l’incarico ad Antonio Bruno, già membro della segreteria provinciale, di traghettare il partito. Una decisione che non è piaciuta a Ruocco secondo il quale sono state “ignorate le disposizioni del partito” considerato che l’articolo 13 dello statuto impone che “in caso di dimissioni del segretario bisogna convocare l’assemblea degli iscritti ed il ruolo di facente funzioni si attribuisca al consigliere più anziano”.
La replica di Antonio Bruno non si è fatta attendere e rispondendo al post sulla bacheca Facebook dell’ex segretario ricostruisce tutta la vicenda. “É vero – esordisce – che il 26 settembre la segreteria provinciale di cui faccio parte mi ha chiesto di occuparmi del circolo di Vallo”. “Il 29 – proseuge – ho inviato un sms ai consiglieri comunali per chiedere un incontro ma non ho avuto alcuna risposta. In data 4 ottobre ho inviato una PEC al capogruppo del PD per richiedere nuovamente un incontro. Nessuna risposta”. Una situazione di stallo, quindi, che ad oggi non si è ancora sbloccata.
“Ho appreso di lettere e di risentimenti per la scelta di affidarmi il compito di organizzare questa fase – spiega Bruno – se da qualche parte c’è la volontà di fare ostruzionismo il problema non sono io”. Di qui l’invito a trovare “una rapida soluzione, anche perché già troppo veleno é stato messo in circolazione negli ultimi mesi e più che alla guerra”. “Io – conclude l’esponente Dem – non voglio partecipare all’ennesimo suicidio politico”.
La situazione del circolo Pd, quindi, è ancora in una situazione di stallo e al momento non si intravedono vie d’uscita. Si confermano invece le spaccature interne che avevano contribuito alla sconfitta alle ultime amministrative.