I lavori di ampliamento hanno portato ad occupare il cortile utilizzato per le emergenze. Del caso interessate anche le forze dell’ordine.
AGROPOLI. Attraverso una nota firmata Antonio De Conciliis (Rifondazione comunista), Umberto Domini (Spi-Cgil), Carmine G. Parisi (Azione Civile), Aldo Romano (Sinistra e Libertà), Pippo Vano (Possibile) e Roberta Morrone (ass. Altra giustizia), insieme ai consiglieri comunali Vito Rizzo e Agostino Abate, viene proposta un’interrogazione a carabinieri, vigili del fuoco, polizia municipale, dirigente scolastico e comune in merito ai lavori sulla scuola ‘Gino Landolfi’. Le opere di ampliamento, infatti, “hanno occupato un intero cortile, che fungeva da luogo sicuro in caso di emergenza, e che il cancello che affaccia su via Cristoforo Colombo è inesorabilmente chiuso. Quest’ultimo, in particolare, doveva rappresentare una via di fuga per facilitare un’eventuale evacuazione del plesso scolastico”.
Ciò, nonostante il d.m. 26 agosto 1992 (Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica) preveda che «Ogni scuola, deve essere provvista di un sistema organizzato di vie di uscita dimensionato in base al massimo affollamento ipotizzabile in funzione della capacità di deflusso ed essere dotata di almeno 2 uscite verso luogo sicuro». Il punto 5.4, inoltre, aggiunge che «La lunghezza delle vie di uscita deve essere non superiore a 60 metri e deve essere misurata dal luogo sicuro alla porta più vicina allo stesso di ogni locale frequentato dagli studenti o dal personale docente e non docente».
“Alla luce di tutto ciò – scrivono De Coniciliis, Domini, Parisi, Romano, Vano, Morrone, Rizzo e Abate – si chiede agli organi in intestazione di accertare il rispetto degli standard di sicurezza prescritti dalla normativa sulla prevenzione degli incendi per l’edilizia scolastica e l’idoneità di eventuali altri percorsi sia nell’attuale fase esecutiva di cantiere e sia nell’esercizio a regime dell’Istituto”.