Giovanni Greco e Maria Cristina Zerbino presentano in una veste inedita l’opera «sulla guerra che non si farà»
Una delle commedie più note e significative dell’antichità come non si era mai vista e ascoltata. Ecco «Lisistrata di Aristofane ovvero la Guerra del Peloponneso non si farà», sul palco di VeliaTeatro, domenica 21 agosto (ore 21), nella settima serata della XIX edizione della rassegna di teatro antico ospitata sull’acropoli del Parco Archeologico di Elea-Velia (Ascea, Sa). Si tratta di una lezione-spettacolo a cura di Giovanni Greco, regista e docente di Recitazione in versi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma e della filologa e traduttrice Maria Cristina Zerbino.
«Lisistrata», ricordata come la più «femminile» delle opere di Aristofane, fu rappresentata per la prima volta dal commediografo greco ad Atene nel 411 a.C. L’autore mette in scena lo «sciopero del sesso», attuato dalle donne elleniche, su istigazione di Lisistrata (ovvero «colei che scioglie gli eserciti»), perché gli uomini mettano fine all’ormai ventennale Guerra del Peloponneso che tanti lutti e miserie ha provocato. Le donne si astengono dai rapporti sessuali con i propri mariti per ricondurli alla ragione e alla pace e occupano, sovvertendo i ruoli, l’Acropoli di Atene, centro del potere politico ed economico.
Gli effetti dell’astinenza prolungata sono devastanti e nel giro di pochi giorni gli uomini sono costretti a capitolare, spinti dal desiderio e incapaci di venire a capo della resistenza
e delle motivazioni di Lisistrata e delle sue alleate. La commedia si conclude con una grande festa di riconciliazione panellenica e con la ritrovata armonia tra mogli e mariti, nella necessaria dialettica tra pubblico e privato, tra patrimonio e matrimonio che appare filo conduttore di tutta l’opera. La lezione-spettacolo si snoda tra racconto della vicenda, commento delle dinamiche comiche e lettura drammatizzata di alcune scene dell’edizione critica della commedia curata dallo stesso Giovanni Greco per Feltrinelli.
Appuntamento conclusivo di VeliaTeatro 2016, lunedì 22 agosto, è con «I Numeri dell’Anima – Dal Menone di Platone», a cura della «Compagnia del Sole», spettacolo preceduto da un’introduzione dello storico della filosofia Franco Ferrari.
La manifestazione, organizzata dalla Associazione Culturale Compagnia Michele Murino Cilento Arte, si svolge con il sostegno di: Soprintendenza Archeologia della Campania, Regione Campania, Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Comune di Ascea, Ente Provinciale per il Turismo di Salerno, Pro Loco di Ascea; con il patrocinio di: Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Campania, Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, Università degli Studi di Salerno, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Laboratorio Dionysos dell’Università di Trento, Liceo Classico “Giovanni Berchet” di Milano, Comune di Rovereto, Biblioteca Civica “Girolamo Tartarotti” di Rovereto, Istituto di Istruzione Superiore “Parmenide” di Vallo della Lucania.
Botteghino 15 euro; 10 euro per bambini sotto i 12 anni. Navette gratuite dal parcheggio all’ingresso del Parco Archeologico di Elea-Velia per l’acropoli dalle 19.30. Servizio di trasporto gratuito in autobus da e per Salerno con partenza alle ore 18 da Piazza della Concordia. I biglietti di ingresso si possono ritirare solo presso il botteghino dell’acropoli nelle serate degli spettacoli. Il pubblico potrà rifornirsi gratuitamente di acqua in bottiglie. L’area degli spettacoli è dotata di servizi chimici. Durante il festival è presente un presidio della Croce Rossa Italiana sezione di Agropoli. Info: www.veliateatro.it – tel. 334 3266442 – Facebook Veliateatro – Pro Loco di Ascea tel. 0974 972230 – Arte’m (biglietteria del Parco Archeologico di Elea-Velia) tel. 0974 271016