Annullata la procedura concorsuale per l’assunzione di vigili, il comune di Ascea si è visto costretto ad attingere alle graduatorie del comune di Sapri.
Dopo che il Consiglio di Stato ha bocciato la richiesta di sospensiva del provvedimento del Tar di annullamento degli esiti del concorso per vigili urbani, il comune di Ascea si è trovato a far fronte alla necessità di assumere nuovi agenti senza poter far riferimento alla propria graduatoria. Sia i vigili assunti grazie alla contestata procedura concorsule, sia quelli stagionali che servirebbero durante l’estate, quindi, dovranno essere individuati attingendo da altro comune. In tal senso, la giunta comunale asceota ha deciso di far riferimento dalla graduatoria del comune di Sapri per la copertura di 14 posti a tempo determinato e parziale di agenti di polizia municipale. Tra i due enti è stato già sottoscritto un apposito accordo.
Quella del concorso per vigili urbani ad Ascea è una vicenda intricata che va avanti ormai da più di un anno, ovvero dal maggio 2015 quando il comune decise di avviare una procedura concorsuale per l’assunzione di due agenti di polizia locale e la formazione di una graduatoria di 30 idonei, dalla quale attingere per le assunzioni stagionali. Il 2 maggio, alla prova selettiva, i primi malumori: la commissione esaminatrice, infatti, si presentò in ritardo e propose di rinviare l’esame: ciò scatenò le proteste dei concorrenti, tanto che dovettero intervenire i carabinieri. La prima prova, poi, si svolse il 21 maggio ed è in questo contesto che sono emerse le irregolarità contestate da alcuni partecipanti. Due candidate evidenziarono la violazione “del fondamentale principio dell’anonimato”. Nel bando era previsto che l’elaborato di ogni aspirante neo vigile venisse controfirmato dal concorsista e da un membro della commissione esaminatrice.