La denuncia: 2,3 milioni disponibili, ma la Cilentana rimane un incubo. I Fondi Ue ammontano complessivamente a 1,2 miliardi, ma non si spendono
Ogni estate si ripropone l’emergenza/traffico/trasporto persone (e merci) in provincia di Salerno per le pessime condizioni – manutentive e di sicurezza – delle arterie stradali di collegamento. Tra le criticità più rilevanti spiccano quelle localizzate nell’area a Sud del capoluogo, dove persistono situazioni per così dire “strutturali”. Le strade di collegamento per il Cilento – e quelle che assicurano la circolazione al suo interno – si confermano il tallone d’Achille non solo per i flussi di turisti in entrata, ma anche e soprattutto per i residenti che vivono tutto l’anno una condizione di disagio con pesanti ripercussioni sulla qualità della vita. Per non parlare delle diseconomie endemiche a carico delle imprese e delle attività commerciali e di servizi.
L’analisi dei progetti e degli interventi in corso, effettuata dal Centro Studi di ACS Salerno, evidenzia la coesistenza di due tipologie di problemi. Da un lato il rilevante numero di strade provinciali e statali che attendono l’esecuzione di lavori già programmati; dall’altro l’esistenza di un parco progetti – a valere sui fondi Ue 2007/2013 – che, sebbene in attesa dell’appostamento complessivo dei finanziamenti, già esprime risorse disponibili e dichiarate molto rilevanti. Un esempio su tutti: per l’adeguamento della viabilità all’altezza dell’innesto della Strada Provinciale 430 (la “Cilentana”) a 1,4 milioni di euro derivanti dal Por Campania/Fesr 2007/2013 vanno sommati altri finanziamenti pubblici per un totale di 2,3 milioni di euro. In altre parole: spesso non è una questione di risorse, ma di tempi di attraversamento dei procedimenti di appalto e di realizzazione effettiva dei lavori.
Tra i progetti che risultano a valere su fondi Ue – per fare gli esempi più direttamente collegati al miglioramento dell’accessibilità al Cilento – rientrano: innesto Strada Provinciale 66 Mingardina (Camerota-Marina di Camerota); completamento della variante di Pisciotta; completamento della Strada Provinciale Aversana fino ad Agropoli e potenziamento bretelle.
Prendendo in considerazione i dati relativi al monitoraggio delle opere che rientrano nell’ambito dei progetti finanziabili con fondi Ue – http://www.opencoesione.gov.it/ – si arriva alla cifra complessiva di 1,2 miliardi di euro. In estrema sintesi: a conti fatti non sono le risorse a mancare, ma l’efficienza e la trasparenza della filiera amministrativa.
«Occorre avviare subito un tavolo operativo sull’emergenza viabilità in provincia di Salerno che investa la Prefettura e coinvolga tutte le amministrazioni e gli uffici competenti – commenta il presidente di ACS Salerno e coordinatore interprovinciale di CNA Costruzioni in Campania, Antonio Lombardi – che attivi l’immediato utilizzo delle risorse disponibili e acceleri le procedure per l’avvio dei lavori in tempi solleciti. Bisogna evitare in ogni modo che si riproponga anche in tema di manutenzione stradale quanto avvenuto per l’edilizia scolastica e la prevenzione del dissesto idrogeologico. Un veloce, efficiente e sicuro sistema di collegamento viario interprovinciale è condizione fondamentale e imprescindibile di qualsivoglia strategia di sviluppo e rilancio economico, ma anche sociale, del territorio». ACS Salerno ha attivato un monitoraggio di tutte le situazioni di maggiore criticità, con lo scopo di richiamare le amministrazioni preposte alle proprie responsabilità.
Nel contempo l’Associazione dei Costruttori Salernitani attiverà una pubblica petizione, con la raccolta anche di materiale fotografico, relativo alle situazioni di maggiore criticità, che – a supporto della predetta analisi – sarà inoltrata ai vari enti competenti.