Consiglio di Stato conferma l’annullamento del concorso. Ora i vigili assunti a tempo indeterminato rischiano di essere rimossi dall’incarico.
Il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva proposta dal comune di Ascea sul provvedimento del Tar Salerno che nel marzo scorso ha annullato gli esiti del concorso per l’assunzione di vigili urbani.
Ancora un colpo di scena nella vicenda considerato che soltanto lo scorso maggio i giudici di secondo grado avevano invece accolto la richiesta dei vincitori del concorso in attesa della discussione in Camera di Consiglio. La giustizia amministrativa ha ribaltato la decisione poiché “…non sussistono elementi per l’accoglimento della domanda cautelare…”. Resta dunque confermato l’annullamento del concorso in attesa del giudizio di merito al Tar.
Per effetto di questa decisione, i vigili assunti a tempo indeterminato rischiano di essere rimossi dall’incarico e non si potrà attingere alla graduatoria del concorso per la selezione dei vigili stagionali.
L’intricata vicenda risale al maggio 2015 quando il comune di Ascea decise di avviare una procedura concorsuale per l’assunzione di due agenti di polizia locale e la formazione di una graduatoria di 30 idonei, dalla quale attingere per le assunzioni stagionali. Il 2 maggio, alla prova selettiva, i primi malumori: la commissione esaminatrice, infatti, si presentò in ritardo e propose di rinviare l’esame: ciò scatenò le proteste dei concorrenti, tanto che dovettero intervenire i carabinieri. La prima prova, poi, si svolse il 21 maggio ed è in questo contesto che sono emerse le irregolarità contestate da alcuni partecipanti. Due candidate evidenziarono la violazione “del fondamentale principio dell’anonimato”. Nel bando era previsto che l’elaborato di ogni aspirante neo vigile venisse controfirmato dal concorsista e da un membro della commissione esaminatrice.