Polemiche sulle fermate degli autobus e per l’assenza di personale di accompagnamento per l’acquisto dei biglietti a bordo.
Il Comitato per la riapertura della tratta ferroviaria Sicignano – Lagonegro ha inoltrato un reclamo all’Autorità di Regolazione dei Trasporti contro Trenitalia perchè sugli autobus del Servizio sostitutivo “non c’è Personale di accompagnamento per l’acquisto dei biglietti a bordo, come è previsto dal Regolamento Europeo per i diritti dei passeggeri del trasporto ferroviario e dalle Condizioni e Tariffe di Trenitalia, valide in tutto il territorio Nazionale, escluso il Vallo di Diano, attraversato dalla linea Sicignano-Lagonegro”.
Questo, però, non è l’unico motivo di contestazione: la polemica riguarda anche il luogo in cui fermano gli autobus, spesso in luoghi lontani dai piazzali. “Tutto ciò – spiegano dal Comitato – avviene in dispregio alla logica, oltre che alle Norme del Codice della Strada, motivo per cui è stata fatta anche una segnalazione ai competenti Organi della Polizia Stradale.
Nel caso della fermata dall’autobus che trasporta i passeggeri dei Freccia Rossa a Padula, inoltre “anzichè dal piazzale esterno della stazione di Padula, arrivano e partono dalla pensilina davanti la chiesa di S.Alfonso sulla SS 19, esistente da un solo lato della strada, come i viaggiatori del Trasporto Pubblico Locale, per cui le fermate dovrebbero essere state autorizzate, esclusivamente, dall’ANAS, Ente proprietario della strada”. “Così facendo, a differenza di quanto avviene nel Cilento – concludono dal Comitato – certamente non si incentiva il turismo ferroviario di Trenitalia con i Frecciarossa nel Vallo di Diano, perchè i treni regionali, in coincidenza a Salerno, non viaggiano sulla Sicignano-Lagonegro.