Teggiano, l’oppidum romano

La Storia di Teggiano.

Tra i centri storici della Provincia di Salerno, Teggiano  è certamente quello che ha conservato meglio la sua antica fisionomia di roccaforte ed è con tale aspetto che si presenta a chi raggiunge il suo Centro Storico.
L’aspetto naturale di oppidum romano, ricordato ancora oggi dalla conservazione in pianta del Cardo e del Decumano viene rinnovato in epoca normanna e in età federiciana.
Ma è soprattutto in epoca medioevale che l’allora Diano ha avuto un ruolo predominante nella storia del Vallo di Diano. Difatti la potente famiglia Sanseverino vi costruì il Castello e la elesse a roccaforte dove potersi rifugiare in caso di pericolo.
Lì Antonello Sanseverino, Principe di Salerno e signore dello Stato di Diano, insieme a molti altri feudatari della zona, ordì la Congiura dei baroni, una sorta di sommossa fiscale contro il re di Napoli Federico d’Aragona e conclusa nel 1487 con l’accordo fra le parti.
A quell’epoca oltre al Castello era protetta tutta la città poiché Diano era cinta da alte mura con 25 torri di guardia e quattro porte di accesso e fu ritenuta inespugnabile dopo che resistette per 3 mesi all’assedio del nuovo re di Napoli Ferdinando d’Aragona.

Il castello nel centro storico della città
Cosa Visitare a Teggiano.

L’intero centro storico è di grande valore e merita certamente di esser visto. Suggestivo è il Seggio, loggiato che sorge all’incrocio del Cardo e del Decumano in cui si svolgevano le riunioni della universitas. Importante è anche il Palazzo dei Malavolta, attuale sede vescovile. Uno dei simboli del comune, però, è rappresentato dal Castello dei Principi Sanseverino (XI secolo-XII secolo): realizzato in epoca normanna, dal 1860 è chiamato Castello Macchiaroli, in onore della famiglia tuttora proprietaria. Nel corso dei secoli ha subito numerosi restauri ed ampliamenti. Il territorio è anche ricchissimo di chiese e cappelle: Cattedrale di Santa Maria Maggiore (XIII secolo), Chiesa e convento di San Francesco (1307), Chiesa di Sant’Andrea, Chiesa della SS. Annunziata (XIV secolo), Chiesa di Sant’Angelo, Chiesa ed ex convento di Sant’Agostino (1370), Chiesa di Sant’Antonio (XI secolo), detta di Sant’Antuono, Chiesa e convento della Santissima Pietà (XIV secolo), Chiesa di San Martino (XIV secolo – XVI secolo), Chiesa di San Benedetto ed ex monastero. Da segnalare la casa nativa di San Laverio. Sotto il profilo naturalistico è di grande interesse la vicina riserva naturale Foce Sele-Tanagro.