Sant’Angelo a Fasanella, un paese ricco di fascino
La Storia di Sant’Angelo a Fasanella.
Il nome trae origine dall’unione di Fasanella, antica città distrutta da Federico II di Svevia, con il casale di Sant’Angelo: il suo stemma è costituito infatti da un fagiano, rappresentante l’antica città di Fasanella, a cui si è unito un’angelo rappresentante il casale omonimo. Il nome Fasanella deriva da Phasis, antica città greca e nome di un fiume al confine tra l’Asia Minore e la Colchide.
L’antico centro sorgeva in località S. Manfredi a circa 3 Km dall’attuale centro urbano, di cui sono rimasti i ruderi di un antico castello e quelli della chiesa di S. Pietro. Nel 1246 fu distrutta da Federico II per punire Pandolfo Fasanella, al quale furono poi restituiti tutti i suoi possedimenti grazie all’alleanza con Carlo I d’Angiò. Di stampo ed origini medioevali, Sant’Angelo a Fasanella fu per lungo tempo feudo dei San Severino.
L’animo cittadino arse di grande spirito patriottico nell’Ottocento quando, precorrendo l’Unità d’Italia del 1860, fu proprio Sant’Angelo a Fasanella ad innescare nel salernitano la scintilla della rivolta per l’indipendenza.
Cosa Visitare a Sant’Angelo a Fasanella.
Da visitare la Grotta di San Michele Arcangelo (con all’interno i resti mortali dell’abate Francesco Carocciolo, una cappella, sculture, affreschi trecenteschi, la statua in marmo di san Michele Arcangelo ed un pozzo) e l’Antece (una figura intagliata nella roccia e attribuita al V-IV secolo a.C. che rappresenta un guerriero vestito con un chitone e armato di scure o clava e di uno scudo), ma da ricordare è anche la chiesa di Santa Maria Maggiore. Edificata nel primo decennio del Trecento con preesistente struttura a crociere, era anticamente dedicata all’Assunta e divenne chiesa badiale nel 1518. L’attuale impianto a tre navate va, invece, ricondotto alla fine del 400. Dietro l’altare maggiore è sistemato il coro cinquecentesco, al di sopra del quale troviamo un organo di legno, ricoperto di oro zecchino e di fattura settecentesca.
Il territorio comunale è ricco di boschi di faggio, cerro e rimboschimenti nei pressi delle zone “Difesa” e “Madonna della Pinna”. A pochi Km a valle del paese la cascata “Auso”. Da non perdere i suggestivi “canti processuali”, in particolare quelli in onore della Madonna della Pietà, che viene venerata l’otto settembre, in cui tutti i partecipanti portano un bastone la cui sommità è addobbata con felci. La festa principale ricorre l’otto maggio, giorno in cui si festeggia San Michele Arcangelo patrono del paese.