Stop ai ricoveri presso il reparto di cardiologia dell’ospedale “San Luca”. I sindacati: a rischio livelli essenziali di assistenza.
Con nota dello scorso 31 maggio la direzione sanitaria dell’ospedale “San Luca” avrebbe disposto l’immediata sospensione dei ricoveri presso l’unità di Cardiologia . A lanciare l’allarme il segretario alle politiche sanitarie della Uil Biagio Tomasco. “Come è stato possibile, per la seconda volta nel giro di pochi anni e sempre per lo stesso motivo, ovvero la mancanza di personale medico, giungere alla chiusura di una U.O. che l’Organizzazione Mondiale della Sanità pone come baluardo non solo nella cura delle patologie cardiologiche, ma soprattutto nei processi di prevenzione ed educazione ad un sano e corretto stile di vita?” Si chiede Tomasco. “Ci domandiamo – aggiunge – che fine hanno fatto le 5 unità di personale medico dedicate al PO di Vallo proprio per la cardiologia, considerato che sono mesi, anni, che le stesse dovessero prendere servizio nosocomio proprio per compensare l’atavica carenza di personale”.
“Poi però – prosegue Tomasco – venendo meno la struttura pubblica, ci accorgeremo che la popolazione per vedersi garantita la prevenzione e la cura delle patologie cardiache dovrà gioco forza rivolgersi a strutture accreditate, nemmeno tanto lontane dal nosocomio vallese, determinando, di fatto, un continuo declassamento di quello che oggi è il presidio di Vallo, ovvero un presidio di primo livello per l’emergenza”.
Di qui la decisione di inviare a una nota al Commissario straordinario dell’Asl e al direttore del presidio ospedaliero una nota chiedendo “cosa vogliono fare per mantenere aperte le strutture che insistono nel nosocomio di Vallo per poter garantire ai cittadini il loro sacrosanto diritto ad una sanità efficace ed efficiente”. “Aspettiamo risposte. Sempre che ce ne siano”, conclude Biagio Tomasco.