San Pietro al Tanagro, il paese dei mulini ad acqua
La Storia di San Pietro al Tanagro.
Il paese fu fondato come centro rurale al bordo della pianura, diviso in due gruppi di case: San Pietro e la Torre. Paolo Eterni (Storico Valdianese del XVII sec.), fa risalire la fondazione della “Torre” e di San Pietro ai Conti di Cajano, della famiglia normanna degli Altavilla, nel XII secolo.
Dal XIII secolo l’insediamento risulterà già fra i Casali dello Stato di Diano anche se solo dal XV secolo esso figurerà nei Registri Angioini ai fini dell’esazione fiscale.
Nel 1541 il Casale di San Pietro ottenne l’emancipazione dal Casale di Diano dal quale dipendeva. In quel periodo, precisamente nel 1661, attiguo alla chiesa di Santa Maria del Piano (esistente fin dal 1530), venne completato il convento dei Frati Minori Francescani, il quale, fu soppresso dalle leggi emanate in epoca napoleonica.
Le vicende del Casale seguirono, pertanto, quelle dello Stato di Diano con i suoi Feudatari.
Nel 1863, dopo l’unificazione nazionale, il Comune di San Pietro fu denominato “al Tanagro”, dal nome del fiume Tanagro che attraversa il Vallo di Diano.
Cosa Visitare a San Pietro al Tanagro.
La Chiesa di San Pietro Apostolo è la più antica del territorio, esisteva già nel XII secolo. Grande importanza ha anche la cappella di San Giuseppe, la chiesa e il convento di Santa Maria del Piano, le cappelle di San Giovanni Battista, di San Vito e del Crocifisso.
Nel territorio è possibile anche fare delle escursioni tra i boschi incontaminati e le rive del fiume Tanagro. Durante il percorso è possibile ammirare i mulini ad acqua.