Il comune ribadisce il proprio no alla gestione privata dell’acquedotto. La battaglia con il Consac arriva al Consiglio di Stato.
Continua la battaglia per gestione pubblica dell’acquedotto da parte del comune di Rofrano. L’ente, retto dal sindaco Nicola Cammarano, da alcuni mesi ha deciso di avviare l’iter legale impugnando dinanzi ai giudici amministrativi il provvedimento con cui si stabilisce il trasferimento del servizio idrico integrato alla società Consac. Il Tar Campania nel giudizio di primo grado ha riconosciuto le ragioni del centro cilentano disponendo la sospensione del passaggio di gestione. Ora, però, il commissario straordinario della soppressa autorità ambito Sele ha proposto ricorso d’appello al Consiglio di Stato. Il comune di Rofrano, quindi, ha deciso di costituirsi in giudizio per “tutelare i propri interessi e le proprie ragioni”. L’incarico legale è stato affidato all’avvocato Nicola Senatore.
Il passaggio della gestione dell’acquedotto al privato era stata stabilita lo scorso 29 dicembre nell’ambito di una conferenza di servizi alla quale hanno preso parte oltre al Consac anche l’Autorità Ambito Sele.
Rofrano non è l’unico comune che ha detto “no” al trasferimento del servizio idrico alla Consac. Nei mesi scorsi anche Sanza si era opposto al passaggio delle competenze dall’ente pubblico al privato.