Roscigno, la Pompei del ‘900
La Storia di Roscigno.
Situato nell’alto Cilento, negli Alburni, Roscigno ha raffigurati nel suo stemma un cuore e un usignolo con la scritta “Luscinia cantat”.
II toponimo non deriva però dal nome del volatile ma più probabilmente dal latino russeus, “rosso” in riferimento al colore del terreno. Roscigno fu fondato nel XIV secolo dagli abitanti della vicina Corleto, attratti dai rigogliosi pascoli presenti presso le sorgenti dei fiumi Ripiti e Sammaro.
Il casale di Roscigno appare nei documenti ufficiali nel 1332.
Nel 1929 e nel 1938 sul pianoro di monte Pruno, che domina Roscigno, fu rinvenuta una Necropoli risalente al IV secolo a.C. Tra le tombe a fossa scoperte, la più interessante è una tomba di grandi dimensioni, appartenuta a una ricca matrona, il cui scheletro era adorno di un’artistica collana in argento e oro sbalzati. All’interno del sepolcro furono ritrovati inoltre i resti di un carro da guerra e una statuina di bronzo raffigurante un guerriero e la propria consorte.
Alcuni scavi condotti nel 1991 dalla Soprintendenza archeologica di Salerno hanno permesso di ritrovare sul monte Pruno i resti di una cinta muraria di fortificazione risalenti almeno alla seconda metà del IV secolo a.C.
Cosa Visitare a Roscigno.
Oggi il comune è costituito dai due centri di Roscigno Nuova e Roscigno Vecchia, distanti tra loro poco meno di un chilometro.
Roscigno Vecchia è ormai una sorta di museo all’aperto, che conserva ancora le vecchie case, i portali in legno delle botteghe, le antiche insegne, le strade e le viuzze in ciottoli di pietra calcarea.
Affascinante e suggestiva è la grande piazza Giovanni Nicotera, dominata dalla settecentesca Chiesa di San Nicola. Numerosi attrezzi agricoli sono esposti nel Museo della civiltà contadina, allestito in sei locali del vecchio abitato.
Da abitazioni moderne è costituito invece il nucleo di Roscigno Nuova, il cui edificio più significativo è costituito dalla Parrocchiale di San Nicola.