Nella cornice dello storico Gran Caffè Gambrinus di Napoli, tempio letterario e simbolico della cultura partenopea, si è tenuta questo giovedì 17 aprile la presentazione del libro “La voce di Iside”, opera della scrittrice e attivista Claudia Conte. Un appuntamento carico di suggestioni, che ha saputo coniugare con rara efficacia la forza evocativa della letteratura con le urgenze più attuali della nostra società: il disagio giovanile, il silenzio emotivo delle nuove generazioni, la necessità di modelli autentici e di spazi di ascolto e appartenenza. Tra gli ospiti d’onore dell’incontro anche il Cav. Domenico De Rosa, CEO del gruppo SMET, la cui partecipazione ha offerto uno sguardo lucido e appassionato su quella che egli stesso definisce “la responsabilità silenziosa” dell’imprenditore contemporaneo: portatore di visione, di fiducia e di possibilità. Oltre al numero uno di SMET sono intervenuti, tra gli altri, anche Antonio De Iesu, assessore alla Legalità del Comune di Napoli e l’Avvocato Ferdinando Tozzi, Delegato del Sindaco di Napoli per la Cultura.
“La voce di Iside” racconta la storia di una diciottenne segnata dalla solitudine e dal mutismo selettivo, conseguenza diretta della pandemia e di un contesto familiare fragile. È attraverso il volontariato e il contatto con il mondo del terzo settore che Iside riesce progressivamente a riconnettersi con sé stessa e con il mondo, dando voce al proprio disagio ma anche alla propria volontà di contribuire positivamente alla società.
“Un testo intenso – ha dichiarato il Cav. De Rosa – che affronta il disagio giovanile e propone nuovi modelli di ispirazione e riscatto. Un’occasione per riflettere sul coraggio, sul fare impresa con responsabilità sociale e sull’urgenza di costruire visioni inclusive per le nuove generazioni. Perché i giovani non cercano eroi perfetti, ma adulti autentici capaci di credere in loro. ”Attraverso le parole del Cav. De Rosa emerge con forza l’idea di un’impresa che non si limita a produrre profitto, ma che riconosce e abbraccia la propria funzione civile. E rincara la dose: “l’impresa che ignora il disagio giovanile tradisce il suo tempo – ha aggiunto il CEO di SMET – perché oltre alla produzione di un valore economico presente, c’è una costruzione di futuro, che deve ispirare e spronare. L’imprenditore, lo sottolineo, non è solo colui che crea ricchezza, ma colui che, con l’esempio, plasma visioni”. L’esperienza di SMET, d’altronde, è da anni un esempio tangibile di questa filosofia. Iniziative legate alla sostenibilità, al welfare aziendale e al supporto al territorio dimostrano come la visione imprenditoriale possa tradursi in un modello di sviluppo realmente integrato e inclusivo.
La presenza del Cav. De Rosa alla presentazione del libro di Claudia Conte testimonia l’attenzione e la sensibilità del gruppo SMET verso i temi che toccano il cuore pulsante della nostra società. “Senza giovani non c’è futuro. Senza impresa non c’è società – ha concluso –. Da questo incrocio cruciale nasce il dovere e il privilegio di costruire ponti tra mondi spesso troppo distanti.”