Un declino iniziato il 3 ottobre scorso, quando Franco Alfieri sembrava lanciato nella sua carriera politica. Invece, quasi sei mesi fa, è arrivato l’arresto in un’indagine che lo vede accusato anche di corruzione.
Franco Alfieri: i record politici
Sindaco di Torchiara più giovane d’Italia, poi più votato della Penisola come primo cittadino di Agropoli, infine il record di sindaco in tre comuni diversi quando è stato eletto nel 2019 a Capaccio Paestum. Lo scorso anno era arrivata anche l’elezione a presidente della provincia di Salerno e presidente dell’unione delle province della Campania. E poi la confermata presidenza dell’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento, Ente in cui aveva creduto, che lui aveva fatto nascere e aveva fatto consolidare e ampliare.
Il ruolo politico
Non solo: al di là degli incarichi, infatti, Alfieri era leader territoriale del Partito Democratico, delfino di Vincenzo De Luca. Il presidente della Regione Campania, dopo lo stop alla sua candidatura alla Regione per la polemica relativa all’ormai celebre frase sulle “fritture di pesce”, prima della scelta del politico di Torchiara di proporsi a Capaccio Paestum lo aveva voluto anche al suo fianco in Regione, inizialmente nel suo staff, poi come consigliere delegato ad agricoltura, caccia e pesca.
Le inchieste
Il 3 ottobre l’arresto per corruzione, il carcere e i domiciliari, ma anche una nuova inchiesta per presunti appalti truccati. Ora, mentre scontava ancora i domiciliari, l’ulteriore indagine, questa volta della Dia – Direzione Investigativa Antimafia, che già aveva acceso in passato i riflettori su di lui.
La situazione oggi
Insomma quando la carriera politica di Alfieri sembrava ormai consolidata e pronta ad ulteriori affermazioni, la giustizia ha bloccato la sua ascesa. Per Alfieri è il momento di difendersi con una consapevolezza: soprattutto a Capaccio Paestum c’è ancora grande stima per il politico tra quanti, in particolare sotto il profilo delle opere pubbliche, avevano visto un netto cambiamento in città.