“Dall’operazione della Dia di questa mattina, stando a quanto si apprende, emerge un quadro ancor più grave. Le nuove accuse ci confermano che, purtroppo, non è sbagliato parlare di ‘Sistema-Cilento’. Anzi”. Lo ha detto il deputato Pino Bicchielli, vicepresidente del gruppo Noi Moderati alla Camera e coordinatore del comitato d’inchiesta ‘Sistema-Cilento’ incardinato nella Commissione Antimafia.
«Non si può restare indifferenti»
“Tra i nuovi arresti figura anche un’amministratrice locale, la candidata più votata alla scorsa tornata comunale. Questo dimostra, in base alle accuse mosse, che la vittoria bulgara di Franco Alfieri e della sua maggioranza era tutta una farsa – ha aggiunto il deputato salernitano – Non si può più restare in silenzio di fronte ad episodi simili che mettono in allarme anche la popolazione, oggi fortemente penalizzata da queste vicende giudiziarie”.
“Oggi non possiamo parlare più solo di corruzione, le accuse mosse dalla Procura parlano di mafia. Ringrazio la presidente della commissione Antimafia Chiara Colosimo per il tempestivo intervento circa l’acquisizione degli atti, come richiesto dal comitato di inchiesta. Quando abbiamo chiesto di istituire il comitato d’inchiesta lo abbiamo fatto sulla base di dati chiari e preoccupanti. Avevamo visto bene, ma oggi purtroppo non si può parlare più solo di ‘Sistema-Cilento’, perché coinvolge tutta la provincia di Salerno. Vorremmo capire, oggi, qual è la posizione del PD su questa vicenda che sta screditando il nostro territorio, devastato dalle organizzazioni malavitose che hanno avuto vita facile in questi anni”, ha concluso Bicchielli.
La posizione di Antonio Iannone (FdI)
Dure accuse anche dal parlamentare Antonio Iannone: “Il sistema Cilento è molto più di una fetida storia di corruzione e va oltre i confini di quel territorio. Gli arresti per mafia di questa mattina lo dimostrano. Cosa dice il Pd?”.
La posizione del deputato campano della Lega Attilio Pierro
“Il nuovo arresto dell’ex sindaco del Pd di Capaccio Paestum, Franco Alfieri, rappresenta l’ennesimo episodio a tinte fosche che si abbatte sul territorio. Quanto accaduto è gravissimo. Auspichiamo che venga fatta presto chiarezza da parte degli inquirenti circa l’accusa di scambio politico mafioso innanzitutto per dare un segnale chiaro a questo versante della nostra regione che non merita di vivere con lo spettro di azioni illecite o ingerenze di alcun genere nelle istituzioni chiamate a dare risposte ai cittadini”.
La posizione di Anna Bilotti (M5s): “Scenario inquietante“
«È un scenario inquietante quello che emerge dall’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Salerno che ha portato, oggi, all’esecuzione di un’ordinanza che applica misure cautelari nei confronti di dieci persone». A dirlo è la senatrice del Movimento 5 Stelle, Anna Bilotti, ricordando che, «tra le accuse ipotizzate, a vario titolo, dalla Procura salernitana c’è anche quella dello scambio elettorale politico-mafioso». La parlamentare salernitana auspica «che la magistratura faccia presto chiarezza su questa vicenda».
Tommasetti: “Accuse gravissime, sistema al capolinea”
“Il sistema Alfieri è alla frutta”. Perentorio l’affondo di Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega, sull’operazione della Dia di Salerno che ha portato a 10 arresti. Tra i destinatari delle misure cautelari c’è di nuovo l’ex presidente della Provincia ed ex sindaco di Capaccio Paestum. I reati ipotizzati sono legati allo scambio politico-mafioso.
“Gli inquirenti parlano di un vero e proprio patto elettorale per le elezioni amministrative 2019, quando Alfieri fu eletto per la prima volta sindaco di Capaccio. In pratica voti in cambio di favori, e in questo caso il non abbattimento di un lido abusivo”.
Altra parte inquietante dell’inchiesta, aggiunge Tommasetti, “è quella che ricostruisce presunti messaggi minatori al primo cittadino dopo l’abbattimento della struttura, fino addirittura al progetto di un attentato ai danni dello stesso Franco Alfieri. Nella vicenda sono coinvolti noti personaggi della malavita organizzata non solo nel contesto capaccese ma anche della Valle dell’Irno e due ex consiglieri comunali della maggioranza Alfieri”.
Il consigliere regionale parla chiaro: “Come per l’inchiesta sugli appalti che aveva portato al primo arresto, anche in questo caso resto in doverosa attesa degli sviluppi giudiziari. Ma sull’aspetto politico non si può stare zitti: il sistema messo in piedi dall’ormai ex presidente della Provincia, già sindaco di Capaccio, Agropoli e Torchiara, sta crollando sotto i colpi delle inchieste che mettono in evidenza una visione distorta delle istituzioni, considerate un giardino in cui coltivare i propri interessi o, all’occorrenza, un bancomat elettorale. Troppi silenzi ci sono stati da parte del Pd salernitano che per mesi ha tergiversato mentre noi chiedevamo un passo indietro per non tenere in ostaggio gli Enti rimasti senza guida”.
Voto di scambio, Vietri (FdI): “Schlein ancora silenzio su Alfieri?”
“Dai nuovi arresti condotti dalla Dia di Salerno, con la pesante accusa (tra le altre) di voto di scambio politico mafioso, che vedono coinvolto, ancora una volta, il sindaco dimissionario di Capaccio Paestum ed ex presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri insieme ad altri amministratori locali, emerge un quadro davvero inquietante che desta molta preoccupazione”. “Dalle indagini si delinea, infatti, l’esistenza di una vera e propria cappa di malaffare e malapolitica che ora, grazie al lavoro portato avanti dalle Forze dell’Ordine e dalla Magistratura, si sta poco a poco sgretolando.
Chissà se, almeno questa volta, dal Partito Democratico e dal governatore della Campania De Luca – di cui Alfieri è stato prima capo della segreteria e poi consigliere per l’Agricoltura – arriveranno parole chiare di condanna. Chissà se finalmente parlerà soprattutto la segretaria dei dem Elly Schlein, la quale è sempre pronta a puntare il dito contro gli avversari e a trincerarsi nel silenzio, invece, quando le inchieste giudiziarie riguardano suoi compagni di partito”.
M5S, Cammarano: “Inchiesta Salerno, politica garantisca istituzioni libere da ogni ombra”
“Dall’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno emerge un quadro preoccupante, che impone una seria riflessione su come assicurare amministrazioni libere da ogni ombra”. Dichiara Michele Cammarano, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, in merito all’operazione che ha portato all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di dieci persone, tra cui l’ex sindaco di Capaccio Paestum ed ex presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri.
“Le gravi accuse emerse, tra cui lo scambio elettorale politico-mafioso, richiamano la necessità di un impegno fermo per difendere la legalità. È essenziale che la magistratura faccia piena luce sui fatti e che la politica si dimostri all’altezza del compito di garantire istituzioni credibili, trasparenti e lontane da qualsiasi condizionamento illecito”.
Sergio Rastrelli: “fare piena luce”
“Apprendo con favore che la commissione parlamentare Antimafia abbia chiesto gli atti dell’indagine che ha portato agli arresti compiuti stamattina dalla Dia di Salerno, per il presidente della provincia di Salerno Alfieri e per altri componenti della sua amministrazione. L’accusa nei loro confronti è molto grave: voto di scambio politico-mafioso. Occorre pertanto fare piena luce. Sarebbe interessante conoscere la posizione pubblica del Pd”.
Così in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli, segretario della commissione Giustizia.