L’ondata di abbandono di cani che si è verificato nel Vallo di Diano nell’ultimo fine settimana, con 15 cuccioli rinvenuti in una zona impervia e periferica, dalle volontarie dell’Associazione “Qua La Zampa Effe” ha creato molta indignazione con un grido d’allarme che arriva da tutte le realtà di volontariato del territorio affinchè ci siamo maggiore cooperazione tra le figure coinvolte in questo problema che ormai è divenuta un’emergenza nel Vallo di Diano. Appello già lanciato ai microfoni di InfoCilento proprio alla Presidente di “Qua La Zampa Effe”, Amanda Cozza.
La denuncia
“Ogni cane ha un volto, un’anima e un cuore,” sottolineano i volontari, che, sebbene stiano facendo il massimo, non possono e non devono essere lasciati soli ad affrontare una problematica che coinvolge l’intera società. Il fenomeno del randagismo non è solo una questione di volontariato, ma una vera e propria emergenza sociale, che riguarda il territorio e comporta anche una spesa pubblica non indifferente. “I cani non nascono per strada, nascono nelle case di persone incivili che poi li abbandonano,” affermano le volontarie dell’associazione, denunciando la mancanza di responsabilità da parte di chi regala animali senza microchip, facendoli finire in strada, dove si trasformano in randagi”.
La situazione attuale non può continuare: “Il randagismo si può fermare” – e questo richiede l’intervento attivo di tutti, istituzioni e cittadini, affinché ogni cucciolo, ogni cane, possa vivere una vita degna, lontano dalla sofferenza e dall’abbandono.