Colpo di scena nel caso di Mario Eutizia, il badante di 48 anni di Napoli che si era autoaccusato di aver ucciso quattro anziani, tra cui il 95enne di Vibonati Gerardo Chintemi. Eutizia è uscito dal carcere di Santa Maria Capua Vetere dopo che una perizia ha rivelato che il presunto sovradosaggio di farmaci non sarebbe stata la causa della morte di Chintemi.
L’indagine e la perizia
Le indagini, condotte con scrupolo dalla Procura, si sono concentrate sulla morte di Gerardo Cintemi, avvenuta nel marzo dello scorso anno. Il corpo dell’anziano, a differenza degli altri tre decessi, non era stato cremato, consentendo agli inquirenti di disporre una perizia medico-legale.
La svolta
I risultati della perizia, svolta al termine di approfonditi accertamenti, hanno portato a una svolta significativa nel caso. È emerso che il presunto sovradosaggio di sedativi, ipotizzato come causa di morte, non sarebbe stato in realtà fatale per l’anziano.
La richiesta di scarcerazione
Alla luce di questa nuova evidenza, l’avvocato difensore di Mario Eutizia, Antonio Daniele, ha presentato un’istanza al GIP di Latina chiedendo la scarcerazione del suo assistito. Il giudice ha accolto la richiesta, disponendo l’immediata liberazione del badante.
Mario Eutizia si era autoaccusato di aver somministrato dosi massicce di farmaci a quattro anziani, gesto che avrebbe causato il loro decesso. Le accuse nei suoi confronti erano di omicidio plurimo.
Il decesso di Gerardo Cintemi, 95 anni, era avvenuto nel marzo dello scorso anno. Eutizia, in quel caso, aveva parlato di “eutanasia compassionevole”.
Nonostante la scarcerazione, l’indagine sul caso Eutizia non è ancora conclusa.