Il futuro degli enti amministrati da Franco Alfieri (provincia di Salerno e comune di Capaccio Paestum) resta ancora un’incognita. Se è vero che il politico torchiarese ha rassegnato le dimissioni, è anche vero che entro venti giorni potrebbe ritirarle. Ipotesi remota nel caso di specie, ma contemplata dalla normativa.
Movimenti elettorali a Capaccio Paestum
Nella pratica, però, va tenuta in considerazione. Il trascorrere dei 20 giorni dalla presentazione delle dimissioni, per quanto riguarda la città dei templi, potrebbe infatti portare al rinvio delle elezioni di un anno, considerato che il Ministero dell’Interno ha previsto che per poter tornare al voto nell’anno in corso è necessario che lo scioglimento di un consiglio comunale si verifichi entro il 24 febbraio (salvo proroghe).
Ecco perché i consiglieri comunali stanno valutando di rassegnare le dimissioni in massa. In questo modo si scioglierebbe subito l’assise e si garantirebbe un ritorno al voto quasi imminente.
La Provincia
Al comune di Capaccio Paestum sono legate anche le sorti della provincia di Salerno. La legge Del Rio che ha riformato le provincie, ha separato le elezioni di presidente e consiglio; quest’ultimo, anche dopo le dimissioni del presidente (o dopo la scadenza del mandato), resta in carica.
Dunque l’unica elezione sarà proprio quella del successore di Alfieri: anche in questo caso per rendere efficaci e irrevocabili le dimissioni dovranno passare venti giorni; poi, entro novanta giorni, si procederà all’indizioni delle elezioni. Insomma se ne riparlerà non prima di maggio.
Ma anche in questo caso uno scioglimento anticipato del consiglio comunale capaccese potrebbe anticipare il voto a palazzo Sant’Agostino.
Non potrebbe assumere la carica di presidente l’attuale vice, Giovanni Guzzo, in quanto lo scranno più alto dell’Ente è destinato unicamente ai sindaci. A lui, però, toccherà ancora il compito di continuare a guidare la Provincia fino al voto.
I nomi per il dopo Alfieri
E dopo? A spuntarla sarebbe un sindaco dell’area sud della provincia di Salerno, con il nome di Giuseppe Lanzara, primo cittadino di Pontecagnano Faiano, in pole. Una possibile alternativa,nel caso si superasse la territorialità, sarebbe Paolo Di Maio di Nocera Inferiore.
Francesco Morra, sindaco di Pellezzano, inizialmente favorito, sembra essere defilato. Il centro-destra, invece, potrebbe convergere su Luigi Guerra, primo cittadino di Lustra, che in pochi mesi è riuscito a conquistarsi un grande spazio in Fratelli d’Italia. Piace meno, invece, l’ipotesi di Gianluca D’Aiuto, sindaco di Castelnuovo Cilento in quota Forza Italia.