Si sono svolti questo pomeriggio, venerdì 14 febbraio presso la Chiesa Santa Maria delle Grazie ad Agropoli, i solenni funerali del giornalista Clodomiro Tarsia. Tante le persone che hanno voluto rendergli omaggio. Dai familiari, la moglie Diana, i figli Fernando, Cristiano e Annalisa, parenti, amici e tanti colleghi giornalisti.
Un punto di riferimento per il giornalismo
Clodomiro Tarsia, è stata una delle figure più importanti del giornalismo campano. Ex caporedattore de Il Mattino, ha dedicato la sua vita alla professione giornalistica.
Il rito funebre
Durante il rito funebre, il parroco don Bruno Lancuba ha parlato del significato della vita, della morte e della fede con una riflessione toccante. “La morte rimane per noi un grande mistero. I nostri cari ci accompagnano nel cammino della vita, affrontano la loro croce, ma poi, al momento della morte, entrano da soli in questa dimensione ignota,” ha detto don Bruno.
“Tutta la vita è un mistero, il mistero del dolore, dell’amore e della fede. La fede ci insegna che la morte e la resurrezione sono due facce della stessa medaglia, due dimensioni inseparabili che dobbiamo tenere unite. La morte è vista come la nemica estrema dell’uomo, ma è il dono più grande che dobbiamo custodire e difendere. Prima o poi, tutti ci troveremo di fronte a questo passaggio, simboleggiato dal segno della croce.”
Una vita spesa tra famiglia e lavoro
Clodomiro non era solo un uomo di famiglia, ma anche un professionista appassionato. “Ha speso la sua vita anche per il lavoro. Era un giornalista disponibile e generoso, sempre pronto ad accompagnare chi intraprendeva questa strada affascinante ma piena di ostacoli. L’amore per la sua professione lo ha guidato per tutta l’esistenza,” ha ricordato don Bruno.
Il ricordo personale di Don Bruno
Infine, Don Bruno, ha voluto condividere un ricordo personale: “Ho incontrato Clodomiro una sola volta, nel museo diocesano di Vallo della Lucania. Gli parlai di un progetto culturale per raccogliere e valorizzare i beni della nostra Diocesi e lui si mostrò subito interessato.
Il suo spirito e la sua anima hanno ora dimora in Dio, ed è lì che dobbiamo cercare i nostri cari.”
Negli ultimi anni, Tarsia si era trasferito ad Agropoli, dove aveva continuato a coltivare la sua passione per la scrittura, dedicandosi alla realizzazione di documentari storici.
Un addio commosso, dunque, a un uomo che ha lasciato un segno profondo nella vita di chi lo ha conosciuto, nel suo lavoro e nella sua comunità.