Le due navate della Chiesa di Sant’Alfonso, nel cuore di Marina di Camerota, non sono riuscite a contenere le centinaia di persone giunte per rendere l’estremo saluto ad Agostino Diotaiuti, il 54enne morto domenica all’ospedale Ruggi di Salerno, dove era ricoverato da venerdì scorso in seguito a un tragico incidente sulla Cilentana.
L’ultimo saluto
Già dal primo pomeriggio, molte persone si sono radunate in piazza San Domenico per attendere il feretro, accolto in un profondo silenzio, a tratti rotto dal pianto di dolore dei familiari e degli amici più cari. Sulla bara era stata adagiata la bandiera dell’Inter, di cui era un grande tifoso. Fuori dalla chiesa erano presenti anche sciarpe e palloncini nerazzurri. Erano presenti anche gli allievi della Guardia di Finanza, compagni del figlio di Agostino, giunti con i loro ufficiali e il cappellano militare. Ad officiare il rito funebre è stato il parroco don Gianni Citro, che più volte ha dovuto interrompere la sua omelia per la commozione.
Le toccanti parole del parroco
“Nella sofferenza bisogna costruire condivisione e solidarietà – ha detto il sacerdote – ora è pericoloso chiudersi nelle stanze del dolore. Se siamo una famiglia cristiana dobbiamo vivere questa circostanza con una solidarietà viscerale”. Poi, rivolgendosi ai figli, li ha invitati a guardare lontano: “Agostino aveva visto molto lontano. Il suo orizzonte era pieno di luce e abitato dai suoi gioielli più cari che erano i figli”. “Eravamo la stessa famiglia – ha proseguito commosso – I miei cari nonni hanno vissuto più con Agostino che con me”. “Veniva da una settimana di lavoro intensa. Il Signore ha voluto che morisse mentre lavorava. Non si risparmiava perché la sua generosità di uomo gli imponeva di essere sempre a disposizione”, ha detto ricordandolo.
“Ci stringeremo alla tua famiglia”, il commento del primo cittadino, Scarpitta
“Tutti sanno chi era quest’uomo, non c’è persona che sia rimasta a casa. Tutti sono qui con il desiderio di consegnare ad Agostino e ai suoi cari il proprio affetto”. Al termine della santa messa sono intervenuti i tifosi dell’Inter, mentre il sindaco Mario Scarpitta, preso dal dolore per la perdita di un dipendente della sua azienda, ha lasciato che fosse don Gianni a leggere il suo messaggio: “Ci stringeremo alla tua famiglia e porteremo avanti le tue lezioni di vita. Non ti dimenticheremo mai”. Al termine degli interventi, la bara è uscita dalla chiesa tra due ali di folla salutata dal volo dei palloncini, dai fuochi d’artificio e da un lungo applauso.
Malore per la moglie
La voce di Agostino è stata diffusa da un altoparlante e a seguire l’inno dell’Inter come ultimo saluto di amici e tifosi. Dolore e forti emozioni che hanno provocato un malore alla moglie, prontamente soccorsa e trasportata con un’ambulanza presso la sede della guardia medica di Marina di Camerota.