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Attualità

Anche a Capaccio Paestum un impianto a biomasse, al via i lavori

Ernesto Rocco

16 Gennaio 2025

Era il 2016 quando le comunità di Capaccio Paestum e dei centri limitrofi scesero in piazza per protestare contro l’ipotesi di una centrale a biomasse. A distanza di quasi dieci anni, si torna a parlare (questa volta concretamente) della realizzazione di una centrale nella cittadina della piana del Sele.

L’iter

L’iter per l’apertura di un impianto per la produzione elettrica alimentata da biomasse di origine agricola è andato avanti negli ultimi anni, ricevendo l’ok di varie amministrazioni comunali, fino a quella guidata dal sindaco Franco Alfieri. Nel novembre scorso è arrivata la segnalazione di inizio attività edilizia. L’opera, che ha ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni, sorgerà in località Tempa di Lepre.

L’impianto

L’impianto realizzerà un ciclo virtuoso degli effluenti zootecnici, finalizzato da un lato ad assicurare un trattamento corretto degli effluenti zootecnici prodotti da circa 10.000 capi bufalini; dall’altro a perseguirne la valorizzazione mediante la produzione di gas biologico (metano 60% e anidride carbonica 40%) e ammendante compostato misto.

Le tecnologie utilizzate sono due: la digestione anaerobica (biometanazione) e la digestione aerobica (compostaggio). Il ciclo dell’impianto si completa con la fase di upgrading del biogas. Il gas in uscita dalla fase di digestione anaerobica, che come detto risulta essere costituito da metano e anidride carbonica, viene separato per ottenere una corrente costituita da solo metano.

L’impianto lavorerà letami e liquami bufalini, stallatico equino e pollina broiler, per un totale previsto di circa 209.000 tonnellate di prodotti da lavorare l’anno.

Le polemiche dopo il “caso” Ogliastro Cilento

L’iter è ormai avviato, ma è finito sotto i riflettori soltanto di recente a causa delle polemiche che stanno accompagnando la realizzazione dell’impianto di Ogliastro Cilento, osteggiato dai cittadini della zona che hanno costituito un comitato.

Ad affiancarli anche il Movimento 5 Stelle che, tramite il Comitato territoriale Agropoli – Rutino, ha definito l’opera «l’ennesimo ecomostro concepito nell’omertà di segrete stanze e senza richiamare un minimo parere dei cittadini; appare chiaro che si è volutamente dimenticato che le amministrazioni comunali sono al servizio della cittadinanza e non di indiscutibili decisioni politiche». «Il gruppo territoriale sarà convintamente al fianco della cittadinanza», conclude la nota.

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