L’obiettivo è quello di promuovere e valorizzare i luoghi dell’operazione Avalanche, per ricordare il sacrificio che le popolazioni locali affrontarono nel 1943, in uno dei capitoli più importanti della seconda guerra mondiale.
Questa mattina a Salerno la firma del protocollo
È stato firmato, questa mattina a Salerno, un protocollo d’intesa che unisce otto comuni: Battipaglia, Bellizzi, Eboli, Montecorvino Rovella, Pugliano, Olevano sul Tusciano, Salerno e Altavilla Silentina. Un documento, che nasce dalla proposta di candidatura al Marchio Europeo del patrimonio 2025, la cui proclamazione è prevista nella prima metà dell’anno, e con il quale le amministrazioni si impegnano a dare vita a iniziative comuni e coordinate per preservare e promuovere la conoscenza sull’esperienza bellica del 1943, partendo proprio dall’individuazione dei “luoghi della memoria”.
L’operazione Avalanche
L’operazione Avalanche è la più articolata della seconda guerra mondiale nel Mediterraneo ma nonostante le enormi conseguenze in Italia e nei territori occupati, è quasi sconosciuta ai più. Il “dovere della Memoria” attiene proprio alla salvaguardia del ricordo del sacrificio di chi subì quella tragedia ma rappresenta uno stimolo alla discussione sul valore della Pace e costituisce anche l’opportunità per il rafforzamento dell’identità culturale e storica del Territorio. La richiesta del Marchio Europeo è stata fatta simbolicamente per tutta la Provincia di Salerno, per coinvolgere anche quelle realtà che non hanno potuto partecipare alla predisposizione del dossier, ma la presentazione della Candidatura ha richiesto l’identificazione di alcuni luoghi rappresentativi.
Battipaglia e il suo rifugio
Norman Lewis, ufficiale inglese del Security Field, definì Battipaglia nel libro Naples’ 44 “La Guernica Italiana” dopo averne assistito alla totale distruzione. Il rifugio antiaereo nei pressi del municipio è uno dei simboli tangibili di quella tragedia.
Bellizzi e il Montecorvino Airfield
Il territorio, ora di Bellizzi, ospitò strutture militari cruciali, come le Casermette e la stazione ferroviaria. L’aeroporto Costa d’Amalfi rappresenta un perfetto link tra territorio attuale e storia, ed è nato sulle tracce del Montecorvino Airfield, che fu un obiettivo strategico alleato per il trasporto di truppe e rifornimenti.
Eboli e il Moa
Eboli subì gravi distruzioni, con il 74% delle abitazioni reso inagibile e numerose vittime tra civili e religiosi. Nel centro storico, devastato dai bombardamenti, sorge il MOA, Museo dell’Operazione Avalanche. Espone reperti, armi e uniformi per ricostruire gli scenari bellici.
Montecorvino Pugliano
Il Salerno War Cemetery, situato a Montecorvino Pugliano lungo la SS18 tra Salerno e Battipaglia, è il cimitero militare gestito dalla Commonwealth War Graves Commission. Nel cimitero hanno trovato sepoltura 1.851 militari di nazionalità sia britannica che di paesi aderenti al Commonwealth. Di essi, 109 non furono identificati. Una tomba è di un soldato russo.
Montecorvino Rovella
La “Collina della Memoria” rappresentava per i fanti americani l’ultima roccaforte tedesca da conquistare, per liberare il territorio definitivamente e continuare l’avanzata. Dopo aspri combattimenti, gli americani riuscirono a liberare la collina e costrinsero i nazisti a ripiegare verso le montagne a nord. Il Comune ne vuole valorizzare l’area.
Olevano Sul Tusciano e la terrazza Carucci
Borgo Valle fu il luogo dal quale lo storico Carlo Carucci poté raccontare lo sbarco in una delle narrazioni più lucide dell’operazione. Le Grotte di San Michele offrirono riparo a cittadini a soldati italiani e alleati e alla statua della Madonna della Speranza che quest’anno ha vigilato sull’apertura del Giubileo.
Salerno e il Salone dei Marmi
Nel 1944 Salerno fu capitale d’Italia e il Salone fu sede del governo. La «svolta di Salerno» consentì la formazione del governo Bonomi con tutte le forze antifasciste, ne facevano parte due politici che animeranno, su opposte fazioni, il dibattito politico italiano: Togliatti e De Gasperi.
Altavilla Silentina
L’Amministrazione Comunale di Altavilla Silentina ha scelto di sottoscrivere l’accordo indicando un proprio luogo rappresentativo: Altavilla Silentina e quota 424. Altavilla Silentina si erge su una collina che raggiunge quota 424, per questa sua caratteristica divenne obiettivo strategico. In realtà, come ricorda ancora Norman Lewis, anche il sospetto arbitrario che la sua popolazione aiutasse i tedeschi condannò Altavilla alla distruzione da parte dei cannoni comandati dal gen. Clark.