Continua a tenere banco la questione sull’emergenza sanitaria nel Cilento dopo il caso di Anna Materazzi, la cinquantaduenne morta lo scorso 5 gennaio a San Mauro. I familiari della donna e il sindaco Carlo Pisacane hanno posto l’attenzione sulla velocità dei soccorsi, ma soprattutto sulla carenza di medici che determina lo stop del servizio di continuità assistenziale, proprio come avvenuto nel giorno di Capodanno tra San Mauro Cilento ed Acciaroli, quando la cinquantaduenne accusò un improvviso malore.
Le criticità
Un problema notevole, soprattutto nelle aree interne lontane dagli ospedali, e che si ripete periodicamente. Per l’intero mese di gennaio ci saranno delle chiusure forzate delle guardie mediche a causa dei turni scoperti per assenza di personale.
Il sindaco di San Mauro Cilento ha già chiesto agli amministratori del comprensorio di sollecitare l’ASL Salerno a prendere le adeguate contromisure. Il primo cittadino della vicina Pollica, Stefano Pisani, ha però sottolineato come questo problema non sia nuovo, ma viene attenzionato da tempo.
«È da più di un anno che siamo in contatto con l’ASL Salerno per avere l’ambulanza tutto l’anno ad Acciaroli e siamo in attesa dell’inizio dei lavori per l’ospedale di comunità – ha spiegato il primo cittadino – ma il problema reale è la carenza di medici».
Una questione che negli anni scorso ha già portato alla chiusura della continuità assistenziale in diverse altre aree, in particolare del basso Cilento.
«Sull’emergenza bisogna investire – ha ricordato il sindaco di Caselle in Pittari, di professione medico – soprattutto in un territorio che per condizioni orografiche fa segnalare tempi di percorrenza notevoli tra un comune e l’altro». Eppure, quando la macchina dei soccorsi lavora all’unisono e il personale è a disposizione, i soccorsi funzionano celermente.
Un esempio di assistenza
Un esempio in tal senso arriva da Roscigno dove lo scorso 5 gennaio una donna ha accusato un improvviso malore. Sul posto la centrale operativa del 118 ha inviato un’ambulanza della postazione di Bellosguardo.
L’automedica è giunta contestualmente. Il medico ha potuto garantire la necessaria assistenza ed attivare l’eliambulanza che ha trasferito la sessantacinquenne all’ospedale di Salerno. «Abbiamo predisposto una pista d’atterraggio per elicotteri. Stiamo lavorando per trasformare il presidio rurale da temporaneo a permanente. Confidiamo che il 2025 segni il completamento di questi obiettivi, rafforzando ulteriormente il sistema di soccorso», ha spiegato il primo cittadino Pino Palmieri.
Anche per il vicesindaco di Roccadaspide e presidente dell’Associazione dei comuni delle aree interne, Girolamo Auricchio, investire sulla medicina territoriale è fondamentale. «Nessuna attenzione è stata posta negli anni e i pazienti sono tutti costretti a ricorrere, anche in codice bianco, all’ospedale, creando un ingolfamento dei presidi».
Le Botteghe di Comunità
Per le aree interne, però, un passo avanti è rappresentato dalle Botteghe della Comunità. Un valido esempio dell’incremento della medicina territoriale, tanto da essere attenzionate anche a livello nazionale. Questo servizio offre ai cittadini una vasta gamma di prestazioni (tra cui visite specialistiche, presidi infermieristici, servizi sociali, attività di promozione della salute). Grazie alla telemedicina, inoltre, i residenti nelle aree periferiche hanno garanzia di ricevere in tempi rapidi anche diagnosi e cure.
Interrogazione in consiglio regionale
Per l’emergenza, però, la carenza di medici resta il tallone d’Achille. Il consigliere regionale Michele Cammarano ha annunciato un’interrogazione in consiglio regionale: «Ho chiesto al presidente De Luca di spiegare l’assenza di una guardia medica operativa a San Mauro Cilento il primo gennaio e quali siano le misure previste atte a garantire la presenza di medici nelle giornate festive nei piccoli centri. Pretendiamo interventi urgenti».