Troppe morti bianche in provincia di Salerno: indaga l’Ispettorato del Lavoro

Di Alessandra Pazzanese

Un problema, quella della sicurezza nei luoghi di lavoro, che deve essere affrontato in tutti i suoi aspetti

Sono troppe le morti bianche avvenute, solo negli ultimi tempi, in provincia di Salerno. L’ultimo caso si è verificato solo ieri a Postiglione. E la morte di Domenico Caputo, strappato alla vita a soli 36 anni dopo essere stato investito dal camion che lui stesso guidava, avviatosi improvvisamente mentre si trovava dinanzi alla recinzione della fabbrica di pellet per cui il giovane lavorava, ha riacceso il dibattito sul tema.

Presso la zona industriale di Postiglione, ieri mattina, dopo la tragedia, è intervenuto l’Ispettorato del Lavoro con i suoi tecnici per fare luce sulle cause del drammatico incidenti. Erano state applicate tutte le norme di sicurezza? Questa la domanda a cui, ora, l’Ispettorato del Lavoro, cerca di dare una risposta.

Un bilancio drammatico

Sono troppi i morti sul lavoro, basti pensare che nello stesso giorno, nel mese di novembre, in provincia di Salerno si sono registrati due casi: quello di Angelo Rosalia, 58enne di Futani morto dopo un infortunio grave avvenuto mentre stava caricando della legna su un camion e quello di Andrii Chufus, manovale di 32 anni, di origine ucraine, deceduto dopo essere stato travolto da un mezzo di servizio in una cava di estrazione del pietrisco nell’area industriale di Battipaglia. Solo quattro giorni fa, a perdere la vita mentre lavorava in un terreno di Eboli, anche il 41enne Francesco Siani, travolto dal mezzo agricolo che stava utilizzando.

Problema da affrontare

Un problema, quella della sicurezza nei luoghi di lavoro, che deve essere affrontato in tutti i suoi aspetti per evitare altre tragedie simili, nella sola Valle del Sele, negli ultimi 40 giorni sono morte sei persone mentre erano al lavoro.

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