Le indagini sull’omicidio di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica, potrebbero aver preso una nuova svolta grazie alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Eugenio D’Atri. Come emerso durante le udienze al Riesame, le parole di D’Atri avrebbero confermato i sospetti della Procura sulle responsabilità degli indagati, al momento chiamati a fornire la propria versione dei fatti.
Il ruolo di D’Atri
D’Atri ha raccolto in carcere le confidenze di uno degli indagati, Romolo Ridosso che già aveva raccontato quanto in sua conoscenza agli inquirenti. Quest’ultimo aveva lasciato presumere che fosse stato il carabiniere Lazzaro Cioffi ad aprire il fuoco contro Vassallo mentre l’ex colonnello Fabio Cagnazzo avrebbe avuto un ruolo centrale nel depistare le indagini e di far ricadere i sospetti su altre persone. L’imprenditore Giuseppe Cirpaino, infine, sarebbe stata la figura che avrebbe partecipato a dei sopralluoghi sul luogo del delitto prima dell’omicidio. Tra tutti il collegamento sarebbe legato ad interessi sullo spaccio di droga.
Nonostante le nuove rivelazioni, rimangono ancora molti interrogativi sulla dinamica dell’omicidio e sul ruolo degli altri coinvolti. La procura di Salerno ha svolto approfonditi accertamenti e ha raccolto ampie testimonianze, ma la difesa ha sollevato dubbi sulla credibilità di alcuni testimoni, tra cui lo stesso D’Atri.
Il verdetto del Riesame
Il verdetto del Riesame è atteso per la giornata di venerdì. I giudici dovranno valutare la fondatezza delle accuse mosse nei confronti di Cagnazzo e degli altri indagati, alla luce delle nuove evidenze emerse e decidere sulle misure cautelari in carcere per le quali le difese chiedono un’attenuazione.