Erminio Passaro, il fondatore dello storico Cinema Kursaal di Orria, è venuto a mancare e con la sua dipartita scompare, senza retorica alcuna, un pezzo di storia del piccolo centro collinare, in particolare, del Cilento intero, in generale.
Chi era Erminio Passaro
Erminio, dopo essere sopravvissuto all’inferno di un campo di prigionia tedesco, all’indomani della fine del secondo confitto Mondiale, ebbe un’idea che ai più appariva una chimera irraggiungibile ed inutile: costruire una sala cinematografica.
Incurante dello scetticismo generale, come solo i lucidi visionari sanno fare, Erminio diede vita, dal nulla, ad una sala cinematografica tanto accattivante, quanto funzionale e moderna.
Per decenni, il Cinema Kursaal di Orria è stato un fiore all’occhiello per il territorio cilentano; lo spazio ideale per godere della settima arte: la cinematografia, la sintesi dell’estensione dello spazio e della dimensione del tempo.
Gli spettatori arrivavano da ogni dove per assistere alle prime visioni in programmazione.
Erminio, con la sua passione, ha dato un contributo rilevante alla crescita culturale del Cilento collinare, riducendo l’isolamento atavico dell’area.
I nostri nonni, grazie a lui, hanno potuto conoscere ed apprezzare i capolavori della cinematografia italiana e internazionale. Dal neorealismo al cinema dei telefoni bianchi, dai kolossal alla filmografia western.
In occasione delle Feste Patronali, l’arrivo di Erminio era accolto con gioia ed ansia.
Il lenzuolo bianco, la comparsa di centinaia di sedie, il silenzio assordante rotto solamente dal rumore della cinepresa.
La magia del Cinema prendeva vita grazie ad Erminio.
Le proiezioni erano precedute dalla visione de “La Settimana Incom” o dai filmati “Luce”, i primi cinegiornali italiani.
Per migliaia di spettatori la prima finestra aperta sull’Italia e sul Mondo intero.
Una popolazione con alti indici di analfabetismo, apprendeva fatti di cronaca e progetti di rinascita da una voce che parlava in italiano.
I film proiettati venivano commentati per mesi interi, durante i lavori nei campi, alimentando sogni e speranze di poveri contadini impegnati a ricostruire un paese macerato dalle distruzioni belliche.
Del resto, ogni film parla di noi, delle nostre storie, delle nostre emozioni e dei nostri diversi modi di viverle e condividerle.
Per i nostri padri, per i nostri nonni, per i ragazzi della mia generazione, il Cinema aveva un nome ed un cognome: Erminio Passaro.
Ad Erminio va tributato il grande merito di averci regalato il Cinema, l’unica invenzione dell’uomo capace di suscitare emozioni uniche, che non possono essere evocate da altre forme di espressione artistica.
Grazie Erminio, fai buon viaggio.
Massimo