15 ottobre-15 novembre. È trascorso un mese esatto da quel martedì fatidico in cui Silvia Nowak lasciò per l’ultima volta la sua abitazione in Via Arena, nella frazione Ogliastro Marina del Comune di Castellabate. Con sé non aveva nessun effetto personale, se non una ciotola piena ed un guinzaglio. Il venerdì seguente, dopo 4 giorni di ricerche che tutt’ora lasciano qualche dubbio, il suo corpo venne ritrovato senza vita semicarbonizzato ed in stato di decomposizione, a circa 150 metri dalla villetta che condivideva con il compagno Kai Dausel.
Le indagini
Da quel giorno l’enigma attorno alla morte della 53enne tedesca si è fatto sempre più complesso e ricco di piccole sfaccettature, lasciando molteplici punti interrogativi su un caso ancora in via di risoluzione.
Ad oggi, a finire sul registro degli indagati per omicidio volontario è proprio il compagno della donna, suo connazionale, che continua a dichiarare la sua innocenza. Non si conosce l’arma del delitto, non si sa dove siano finiti gli oggetti che aveva con sé, né il movente che ha portato ad un uccisione così violenta e crudele.
Le indagini, affidate alla Procura di Vallo della Lucania, proseguono incessantemente senza sosta e mai come ora si potrebbe essere davvero vicini alla verità. La prossima settimana, infatti, sono attesi i risultati definitivi dei rilievi effettuati dai Ris di Roma nell’abitazione della coppia e sul luogo del ritrovamento del corpo. Essi potrebbero segnare una svolta decisiva per scovare il volto dell’assassino.
Il ricordo di Ogliastro
Un’immediata chiusura della vicenda è richiesta a gran voce anche dalla comunità di Ogliastro Marina che, tutto ad un tratto, si è ritrovata alla ribalta nazionale per un episodio che ne ha distrutto la caratteristica quiete.
Oggi pomeriggio (15 novembre), alle ore 16, orario in cui Silvia uscì di casa senza farci più ritorno, i cittadini si ritroveranno insieme per ricordarla, per non lasciarla sola in quegli attimi di estrema sofferenza. Tutti porteranno con sé un lumino o un fiore, così come successo qualche settimana fa con una marcia silenziosa che condusse fino al luogo del ritrovamento. Una carezza d’affetto, in attesa della verità.