Ottati, il paese del Panormo

La Storia di Ottati.

Le origini medioevali del paese si fanno risalire al XIII secolo: Ottati fu dapprima feudo di Capece Celsota, in seguito proprietà di numerose famiglie nobili. Risorse dalle macerie a cui lo ridusse Federico II di Svevia e nel 1700 il borgo appartenne alla potente famiglia dei Caraguso-Maricenda.

Un panorama del paese
Un panorama del paese
Cosa Visitare di Ottati.

Delle sue origini Ottati conserva testimonianza sul Monte Civita, con i resti di un insediamento rurale databile intorno all’anno 1000. Di grande interesse anche la Chiesa di San Biagio: edificata tra il 1180 e 1230, rappresenta la “dimora del Santo Patrono”. La statua del Santo, a mezzo busto, è di argento finemente cesellato e fu acquistata a Napoli nel 1750 per 2.800 ducati presso l’orafo Francesco Ansalone. All’interno della chiesa si può ammirare un organo dell’artista Carelli, costruito nel 1700. In questa chiesa fu seppellito Tommaso Mariconda, principe di Garaguso. Altro sito di grande interesse è il Convento dei Domenicani, edificato intorno al 1480, con il chiostro, di forma rettangolare, che aveva al centro una cisterna dotata di otto becchi fuoriuscenti e alimentata con acqua piovana. Sono ancora intatti due porticati: quello inferiore, composto oggi da 19 colonne (22 in origine) con i capitelli lavorati finemente in maniera diversa l’uno dall’altro, e quello del piano superiore, che, invece, ne conta 13 (in origine 18) di dimensioni minori. Su uno di questi capitelli è scolpito lo Stemma del Comune, il fagiano o la “fasana”. Le volte del chiostro inferiore erano artisticamente dipinte (1590). Importante per il suo valore artistico è il santuario della Madonna di Cordoneto. Anticamente solo una piccola cappella: presenta tre altari tutti dedicati alla Madonna e conserva le reliquie dei santi Martiri Urbano e Massimo. Numerosi i corsi d’acqua, fra questi il principale è il fiume Fasanella che nasce nel territorio di Ottati da una caverna detta dell’Auso, anticamente Abisso, a 260 metri sul livello del mare. Una tappa può essere al rifugio Panormo in località Campofarina.

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La sorgente di Auso