Nel mirino degli inquirenti i lavori su una via comunale
RUTINO. Lavori fantasma e appalti illegittimi, è bufera nel comune cilentano. Ben 11 gli indagati, a vario titolo, dalla procura di Vallo della Lucania e dai Carabinieri di Agropoli. Nei guai anche il sindaco Michele Voria e il suo vice Gerardo Immerso. Al centro della situazione la strada denominata Via Alento di circa un Kilometro e mezzo in aperta campagna che finirebbe in un vicolo cieco. Gli indagati sono stati anche accusati di frazionamento illecito di un appalto in tre stralci di importi più bassi omettendo l’applicazione delle procedure di trasparenza, precludendo la conoscenza del bando di gara alle imprese non inserite nell’elenco delle ditte di fiducia. L’amministrazione affida ad una nota la sua replica:
«L’indagine è partita da un esposto del Consigliere di minoranza Rotolo Giuseppe ratificato per le indagini ai carabinieri della compagnia di Agropoli nell’ottobre del 2012.
La questione ha portato tra l’altro alle dimissioni del Consigliere di minoranza candidato a Sindaco, Ing. Francesco Corsini. Si precisa che i lavori della strada comunale ex di Felitto ora via Alento, sono stati terminati. La strada, oltre ad essere visibile senza l’ausilio di particolari apparecchiature oculistiche, si è resa necessaria per servire numerose aziende agricole (così come previsto dal bando) intercluse e non raggiungibili da strada asfaltata, i quali proprietari hanno creduto ed investito nel settore agricolo del comprensorio comunale – si legge – ma veniamo ai fatti: nel 2010 l’Amministrazione Comunale contrattualizzava all’impresa Torrusio Dario di Cicerale, con fondi relativi alla L.R. 51/2008, dei lavori di sistemazione relativi al primo tratto della strada denominata di Felitto. I suddetti lavori, iniziati a marzo del 2010 vengono sospesi dal Resp. U.T.C. Geom. Immerso Gerardo (già Vice Sindaco) a seguito della comunicazione in merito al finanziamento dei tre interventi a valere sulla programmazione P.S.R. 2007/2013 Mis. 125 dei lavori di sistemazione e riattamento della strada comunale “di Felitto” – continua la nota – da qui l’unico stato di avanzamento lavori datato luglio 2010 per i lavori eseguiti dall’impresa Torrusio fino a quel momento». La replica continua con una domanda: «Forse la colpa è stata quella di essere stati capaci di non sovrapporre due finanziamenti e creare così un economia oggi spendibile per altri interventi? Si pone l’attenzione sul fatto che l’appalto non è stato artificiosamente frazionato, tanto è vero che gli stessi appalti avevano caratteristiche di continuità tra di loro. I lavori denominati “Lavori di sistemazione e riattamento della strada comunale di Felitto” sono stati finanziati, come previsto dal bando P.S.R. 2007/2013 mis. 125, in tre stralci funzionali e/o lotti con altrettanti distinti decreti di Concessione Regionale (n. 70, 71 e 72 del 26 Agosto 2009), in quanto i criteri del bando prevedevano un importo massimo finanziabile pari ad € 350.000,00 iva inclusa, con la limitazione di tre finanziamenti massimi per comune». Gli amministratori ricorrono anche al regolamento della Regione Campania riguardante gli appalti in oggetto: «È doveroso precisare, in relazione alla questione delle 5 Aziende Agricole servite dai lavori infrastrutturali, che una F.A.Q disponibile sul sito della Regione Campania e relativa alla Mis. 125 precisa testualmente:
Domanda: “Gli interventi infrastrutturali a servizio di almeno 5 aziende agricole e/o forestali possono intendersi anche 5 fondi coltivati appartenenti a 5 proprietari diversi che non siano imprenditori agricoli?”
Risposta: “Si, l’interpretazione è corretta con questa precisazione: ogni fondo si identifica con una particella catastale ma per più particelle con unico proprietario va inteso che si tratta di una unica azienda”». La nota conclude poi con una dichiarazione: «Ad oggi non risultano esserci particolari novità rispetto ai fatti contestati nel 2012. L’amministrazione si dichiara fiduciosa nell’operato della magistratura, avendo agito sempre nel rispetto della legge con assoluta trasparenza e responsabilità, nei confronti del territorio e dei propri cittadini».