Sono passati quattordici anni da quel tragico 5 settembre 2010, quando Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica, fu barbaramente assassinato. Una raffica di colpi di pistola spezzò la vita di un uomo che aveva dedicato la sua vita al suo territorio.
Le indagini
L’omicidio di Vassallo, avvenuto mentre l’amministratore tornava a casa dopo una serata trascorsa tra i suoi concittadini, scosse profondamente l’opinione pubblica italiana. Le indagini hanno portato negli anni a diverse piste investigative, alcune riconducibili a un presunto coinvolgimento della criminalità organizzata. Le ultime rivelazioni, emerse più di recente anche grazie ad inchieste televisive, avevano fatto luce su un presunto traffico di droga che avrebbe interessato il territorio cilentano. Vassallo, secondo quanto emerso, sarebbe stato a conoscenza di questo giro di affari e avrebbe deciso di denunciarlo, mettendo a rischio la propria vita. La Procura di Salerno aveva iscritto nel registro degli indagati diverse persone, tra cui esponenti delle forze dell’ordine e presunti affiliati alla camorra.
Le parole del sindaco di Pollica, Stefano Pisani
“Accogliamo, con grande piacere, la notizia che la Procura di Salerno ha voluto diffondere. I provvedimenti di custodia cautelare ci danno il senso che qualcosa di concreto sia stato riscontrato nell’attività di indagine. Un’attività lunghissima, 14 anni, che per noi sono tantissimi, troppi, ci sono sembrati veramente tantissimi.
Oggi ci tocca ancora attendere con la convinzione che la Magistratura non ha mai abbandonato il campo, ha sempre cercato di far emergere una verità giudiziaria che non ci restituisce Angelo, ma restituisce dignità a questa terra e allo stato. Non sapere chi ha ucciso il sindaco pescatore, non è importante solo per Pollica, ma per l’intero Paese e vuol dire essere presenti e arrivare ad una verità giudiziaria”.