Sono ore fondamentali per la risoluzione del caso della morte di Silvia Nowak ad Ogliastro Marina. Gli inquirenti stanno attendendo gli ultimi risultati sul materiale biologico prelevato dalle unghie della 53enne tedesca così come i dati provenienti dalla copia forense del cellulare della stessa vittima, lasciato nella propria villetta il giorno della sparizione di martedì 15 ottobre.
Ferite lacero contuse
L’ago della bilancia è senza dubbio il corpo della donna che in questo momento sta fornendo elementi utili agli inquirenti. Silvia, con ogni probabilità, ha cercato di difendersi in tutti i modi dal suo aggressore. Ad avvalorare tale ipotesi la presenza, oltre che delle ferite all’addome e alla gola ed un forte trauma alla testa e al polso destro, anche di alcune lesioni sulla schiena che potrebbero lasciar pensare ad un tentativo di fuga nel momento dell’incontro con l’assassino. Le ferite rinvenute sul cadavere sono di tipo lacero contuse non eccessivamente profonde, elementi che lascerebbero presupporre che l’arma utilizzata non sia da punta come inizialmente ipotizzato (coltello o cacciavite), ma da taglio.
Le piste
Dalla Procura di Vallo della Lucania fanno sapere che non si sta escludendo nessuna pista ed è il momento di analizzare ed incrociare nel dettaglio tutti gli elementi a disposizione. Il lavoro è serrato e minuzioso e nelle prossime ore potrebbero esserci importanti novità su un caso diventato di rilevanza nazionale ed internazionale. La comunità di Ogliastro Marina chiede a gran voce dei risvolti positivi per provare a tornare ad quotidianità ed una tranquillità, ormai, turbata.