Si è aperta ieri davanti al Tribunale del Riesame di Salerno l’udienza di convalida degli arresti domiciliari per Andrea Campanile, coinvolto nell’inchiesta sul presunto “sistema” Alfieri. L’avvocato difensore, Cecchino Cacciatore, ha presentato una richiesta di revoca degli arresti domiciliari, sollevando una serie di questioni preliminari sulla validità delle indagini.
Le contestazioni
Al centro della difesa, l’inutilizzabilità delle intercettazioni e della consulenza tecnica del pubblico ministero.
Secondo la difesa, la consulenza sarebbe stata svolta da un perito le cui capacità cognitive sarebbero state già messe in dubbio in precedenti processi, come dimostrato da certificati medici.
Inoltre, l’avvocato Cacciatore ha contestato la validità delle intercettazioni, sostenendo che le conversazioni registrate non sarebbero sufficienti a dimostrare i reati contestati.
Un altro punto cruciale della difesa riguarda l’assenza di gravi indizi di colpevolezza. Secondo l’avvocato, le conversazioni intercettate non dimostrerebbero alcun collegamento tra le attività illecite ipotizzate e i progetti pubblici. Inoltre, Campanile si sarebbe già dimesso dal ruolo di capo staff del sindaco Alfieri, dimostrando così di non voler più far parte del presunto sistema.
Il Tribunale del Riesame si è riservato di decidere sulle richieste della difesa. La decisione è attesa nei prossimi giorni.
Nel frattempo, rimane pendente anche la posizione di Franco Alfieri, sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno. Per lui il Riesame è previsto per il 28 ottobre.