Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura Europea EPPO (European Public Prosecutor’s Office) – Ufficio di Napoli, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno ha eseguito un sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e per equivalente per un valore pari ad oltre 470 Mila euro, relativo a dei contributi di origine europea indebitamente percepiti da quattro imprenditori agricoli.
Le contestazioni
Le indagini hanno riguardato le provvidenze concesse ad alcuni “agricoltori” della provincia salernitana (del Vallo di Diano), nell’ambito del Piano Sviluppo Rurale Campania – c.d. “Progetto Integrato Giovani”.
In particolare, sulla base della prospettazione accusatoria, allo stato avallata dal G.I.P., gli accertamenti svolti dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Salerno hanno permesso di riscontrare, in prima battuta, varie anomalie nella documentazione presentata dalle imprese per l’ottenimento dei contributi, tra cui l’indicazione di una estensione di superfici superiori a quelle effettive, al fine di aumentare la dimensione economica dell’azienda agricola, così da raggiungere e superare i requisiti minimi previsti dal bando per l’utile inserimento in graduatoria.
Successivamente, tali discordanze venivano oltremodo confermate da specifici sopralluoghi eseguiti presso i fondi interessati, ove veniva individuata una discordanza tra i dati relativi alla tipologia e qualità dei terreni rispetto a quelli indicati ai fini dell’ammissione della domanda di sostegno.
Posto che sulla base dei documenti presentati era stato ottenuto un importo pari a 472.318 euro, la Procura Europea EPPO – Ufficio di Napoli ha richiesto ed ottenuto dal competente Giudice per le indagini preliminari un sequestro preventivo pari al citato ammontare.
L’attività odierna si inquadra nel più ampio rapporto di collaborazione del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno con la Procura Europea, e costituisce il tangibile e sinergico impegno istituzionale a presidio del corretto impiego delle risorse dell’Unione Europea ed a contrasto degli sprechi e delle inefficienze nell’impiego delle preziose risorse pubbliche.
Si evidenzia che il richiamato provvedimento cautelare è stato emesso sulla base degli elementi probatori acquisiti in fase di indagini preliminari; pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione d’innocenza.