Un’operazione condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Napoli ha portato alla luce un grave caso di traffico illecito di rifiuti tra la Campania e la Puglia. L’inchiesta, durata oltre un anno, ha svelato un possibile sistema criminale ben organizzato che coinvolgeva imprenditori campani e pugliesi.
Il caso
Tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania, prevalentemente scarti della raccolta differenziata ma anche residui industriali e del tessile, venivano trasportati illegalmente in Puglia e sversati in discariche abusive. Le indagini hanno documentato come i rifiuti, dopo essere stati trattati in impianti di smaltimento campani, venissero affidati a ditte di trasporto di Cerignola, con tanto di certificazioni false, che li scaricavano di notte in aree isolate.
Le zone più colpite sono state le campagne foggiane, in particolare i comuni di Stornara e Borgo Mezzanone, ma anche San Martino in Pensilis, in Molise. In Puglia, inoltre, è stata sequestrata una cava a Minervino Murge e un’azienda con 35 camion e beni per un valore di 1,2 milioni di euro.
Otto gli imprenditori sottoposti a misure cautelari con l’accusa di traffico illecito di rifiuti e gestione illecita di rifiuti. Tra questi, sei sono del Foggiano, mentre due sono di Roccadaspide. Tutti sono finiti ai domiciliari.