La campagna castanicola ha ufficialmente preso il via. Le montagne di Roccadaspide, dove decine di operai sono al lavoro, si animano dei ritmi tradizionali della raccolta. Protagonista indiscusso è il Marrone IGP di Roccadaspide, un prodotto d’eccellenza che, dopo anni segnati dalla lotta contro il cinipide, sta vivendo una rinascita.
Inizio stagione tra i disagi
Eppure nei mesi scorsi le attività di raccolta rischiavano di subire un netto stop a causa del decreto della regione Campania che vietava la combustione di residui vegetali agricoli e forestali fino al 15 ottobre. Un provvedimento varato per prevenire il rischio incendi ma che di fatto aveva messo in difficoltà i castanicoltori che, non potendo pulire i terreni se non a mano o con i mezzi agricoli in grado di accedere ai castagneti senza danneggiare le piante, si sarebbero ritrovati impossibilitati a procedere alla raccolta delle castagne.
Il mese scorso è arrivata una modifica al provvedimento che ha garantito alle aziende la possibilità di avviare le fasi di raccolta che per queste aree del Cilento rappresentano un indotto economico importantissimo.
Una campagna castanicola di qualità
«Dopo dieci anni di sofferenze e incertezze siamo al cospetto di un’annata dove tutto ha giocato a favore del marrone IGP di Roccadaspide. Mi riferisco soprattutto al clima. Abbiamo avuto nelle ultime settimane una fase autunnale tipica e gradita al frutto che è la castagna. Ci accingiamo ad una campagna di qualità elevata», ha detto Mario Miano, presidente del consorzio Marone di Roccadaspide Igp.
«L’indotto economico derivante dall’agricoltura è inimmaginabile – ha proseguito – Soltanto a Roccadaspide sugli ettari di produzione IGP, per la raccolta impieghiamo migliaia di giornate lavorative». «Dobbiamo tenerci per mano, fare sinergia, valorizzando questo marchio di riconoscimento europeo», conclude Miano.
Dal suo canto l’amministrazione comunale è in campo per tutelare la castagna. Il sindaco Iuliano ha emesso un’ordinanza che limita la raccolta per strada ad un quantitativo modesto in modo da evitare speculazioni.
La campagna vitivinicola
Ma il marrone non è l’unico prodotto dell’agricoltura del Cilento interno che sta vivendo una fase positiva di rilancio. In questo 2024 fa segnalare risultati esaltanti anche il settore vitivinicolo, come conferma Giuseppina Di Stasi, presidente della Società Agricola Nuova Val Calore che gestisce la storica Cantina Sociale di Castel San Lorenzo. «È stata un’ottima stagione, confidiamo un prodotto di alta qualità», ha spiegato.
E proprio a Castel San Lorenzo è in corso il progetto Sostevin che ha portato diversi esperti a raggiungere le vigne locali. «Stiamo effettuando delle caratterizzazione dei suoli dei vigneti in cui insistono alcune varietà che noi vogliamo far emergere. Stiamo cercando di capire se le uve possano essere migliorate attraverso lo studio dei suoli che sostengono queste varietà», ha spiegato il ricercatore CREA, Pasquale Cirigliano.
Sul territorio, sempre con l’obiettivo di migliorare la produzione, è stata installata anche una stazione meteorologico.