Dopo l’annullamento della selezione da parte del Tar l’amministrazione comunale non si arrende: affidato l’incarico per il ricorso al Consiglio di Stato.
Nuovo atto della vicenda relativa al concorso per vigili urbani ad Ascea. L’amministrazione comunale ha infatti deciso di ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che ha annullato l’esito della selezione. I giudici amministrativi si erano pronunciati sul ricorso presentato da due candidate evidenziando la violazione “del fondamentale principio dell’anonimato”. Nel bando era previsto che l’elaborato di ogni aspirante neo vigile venisse controfirmato dal concorsista e da un membro della commissione esaminatrice. I giudici amministrativi, già nel giudizio di rito, si erano espresso favorevolmente ai ricorrenti. Poi, anche nel merito, è arrivato il “completo accoglimento del ricorso” e l’annullamento di tutti gli atti impugnati. Ora, però, il comune presenterà appello e ha nominato per rappresentarlo gli avvocati Pasquale D’Angiolillo e Antonio Brancaccio,
Il concorso, avviato nel maggio scorso, era diretto all’assunzione di due agenti di polizia locale e alla formazione di una graduatoria di 30 idonei, dalla quale attingere per le assunzioni stagionali. Il 2 maggio, alla prova selettiva, i primi malumori: la commissione esaminatrice, infatti, si presentò in ritardo e propose di rinviare l’esame: ciò scatenò le proteste dei concorrenti, tanto che dovettero intervenire i carabinieri. La prima prova, poi, si svolse il 21 maggio ed è in questo contesto che sono emerse le irregolarità contestate da alcuni partecipanti. Il concorso comunque andò avanti, ma ora il suo esito è stato nuovamente messo in discussione.