Primo consiglio comunale a Capaccio Paestum dopo l’arresto del sindaco Franco Alfieri. L’assise non ha mancato di mettere in luce diverse posizioni tra maggioranza e opposizione.
La maggioranza compatta attorno ad Alfieri
Attesa c’era per le dichiarazioni della sindaca facente funzioni, Maria Antonietta Di Filippo che ha espresso la sua vicinanza alla famiglia Alfieri e ha ribadito la compattezza della squadra amministrativa.
Con un tono emozionato ma determinato, Di Filippo ha sottolineato l’importanza di portare avanti il lavoro avviato dal sindaco arrestato, nonostante le difficoltà del momento: “siamo forti, soprattutto per la persona che abbiamo conosciuto, una persona che è venuta nel nostro territorio a darci lustro”.
La maggioranza, dopo aver espresso vicinanza ad Alfieri e alla famiglia, ha lanciato un appello alla magistratura, chiedendo una valutazione attenta delle decisioni amministrative e sottolineando l’impatto che queste possono avere sulla comunità: “Sappiamo bene che non esiste e non deve esistere l’immunità politica, ma vi prego di garantire una giusta interpretazione delle decisioni amministrative. La dinamicità con cui si opera in un’amministrazione come la nostra può portare a frasi o atti che a volte sembrano sconvenienti, ma prego di prestare attenzione, perché ogni decisione ricadrà sulla comunità”.
L’opposizione chiede le dimissioni
Dall’altra parte, il consigliere di opposizione Emanuele Sica ha assunto una posizione netta, chiedendo le immediate dimissioni di Alfieri. Sica ha denunciato la grave situazione economico-finanziaria del Comune, attribuendone la responsabilità alla sua gestione. Sica ha inoltre sottolineato la necessità di voltare pagina e di garantire una maggiore trasparenza amministrativa.
Le decisioni del consiglio comunale
Il consiglio comunale, oltre alle dichiarazioni degli amministratori sul caso Alfieri ha approvato altri due punti all’ordine del giorno, uno dei quali relativo a debiti fuori bilancio.
Intanto la prima richiesta di scarcerazione presentata dai legali dell’amministratore capaccesi dopo l’interrogatorio di garanzia è stata respinta. L’altro indagato, Andrea Campanile, ha invece rassegnato le dimissioni da capostaff.